Una rivoluzione per potenziare la rete per la raccolta e il trattamento del sangue. La Regione ha autorizzato e accreditato 27 SIMT, Servizi di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale attivi nei grandi ospedali che si occupano della diverse fasi: dalla raccolta alla conservazione, all’assegnazione e distribuzione di emocomponenti. Questi centri, tra l’altro, gestiscono inoltre attività ambulatoriali di Medicina trasfusionale per un totale di 360 punti di raccolta sangue temporanei, 10 associazioni (tra cui AVIS e Croce Rossa) con 5 punti di raccolta sangue fissi, 71 punti di raccolta sangue temporanei e 10 autoemoteche.
L’obiettivo è superare le criticità e a raggiungere l’autosufficienza. Oggi nella Regione Lazio, rispetto al fabbisogno, mancano 30mila sacche di sangue, tutto questo comporta non solo problemi organizzativi ma rappresenta anche un impegno finanziario importante: la Regione spende infatti 6 milioni di euro all’anno per l’acquisto delle sacche mancanti in altre Regioni.
Nei prossimi giorni la Regione nominerà un nuovo responsabile del Centro regionale sangue, la struttura demandata che effettua le verifiche periodiche in merito al possesso dei requisiti specifici e a coordina la rete nelle attività di raccolta e distribuzione del plasma. Si tratta della dottoressa Stefania Vaglio, responsabile del SIMT del S. Andrea e collaboratrice del Centro nazionale sangue. “Con l’emanazione di questo decreto si volta pagina in uno dei settori più delicati del sistema sanitario regionale e cioè quello dell’approvvigionamento del sangue – lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: attualmente la Regione presenta proprio in questo settore criticità che vengono da lontano. Con la nuova rete fatta di 27 centri negli ospedali e 436 punti di raccolta diffusi in tutto il territorio regionale e 10 autoemoteche per la raccolta itinerante nei comuni e nei centri commerciali, siamo in grado di operare pienamente per eliminare gli sprechi e raggiungere l’autosufficienza”.