“La sonora bocciatura della riforma costituzionale proposta dal Governo Renzi si può tradurre in un solo modo, nella vittoria schiacciante della democrazia. Nella scelta, consapevole, di uomini e donne liberi che hanno deciso di non piegarsi a facili strumentalizzazioni e che, a testa alta, hanno detto di voler essere protagonisti del loro futuro, del futuro dell’Italia. Questo risultato, quello che ha portato nella provincia di Latina il 68,67% dei voti a favore del no, non è un punto di arrivo. Ma è il punto di partenza per mettere in atto quelle riforme indispensabili perché il nostro Paese possa uscire finalmente dal torpore in cui è caduto da troppi anni. Questo risultato è ricco di significati e di moniti che non si possono ignorare. I cittadini italiani, i cittadini della provincia di Latina, non sono degli sciocchi. Sono persone che, come abbiamo sempre sostenuto, sanno decidere e scegliere, che non si fanno abbindolare da facili promesse, che sono stanchi di vedersi privati di diritti sacrosanti, tra cui quello di scegliere da chi essere governati, e che per questo hanno votato non contro qualcuno o contro le riforme, ma con fermezza hanno optato per riforme serie e capaci di dare risposte nella quotidianità. Nella vittoria del no c’è un chiaro segnale di cambiamento perché i cittadini sono stanchi di riformette che non portano a nulla. Con questo no hanno espresso in modo chiaro ed inequivocabile l’esigenza, non più procrastinabile, di scelte coraggiose, capaci di entrare nel merito delle questioni, di ammodernare l’Italia e renderla contemporanea con i tempi e con i cambiamenti che sono sopravvenuti. E’ un no netto ai tentativi di personalizzare la politica e di accentrare il potere. Su questi presupposti, ora più che mai, dobbiamo lavorare per dare al nostro Paese riforme serie, non pasticciate, e mantenere quegli impegni che sostenendo il no abbiamo assunto con ogni singolo cittadino. Una sfida che non solo accettiamo ma che intendiamo vincere”.
Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone