“Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Daniele Leodori, ha approvato la proposta di deliberazione consiliare n. 78, d’iniziativa dello stesso Leodori, concernente il Rendiconto del Consiglio regionale del Lazio, per l’esercizio finanziario 2016. Il quadro generale riassuntivo presenta entrate finali pari a 55 milioni e 530 mila euro e spese impegnate per 53 milioni e 914 mila euro. A queste spese vanno aggiunte, alla voce “per conto terzi e partite di giro”, le uscite per ritenute previdenziali e assistenziali relative alle indennità dei consiglieri, dei vitalizi, dei consulenti e altre ritenute di diversa natura per 11 milioni e 233 mila euro. Il totale delle entrate è pari a 75 milioni e 244 mila euro, mentre quello delle spese impegnate è pari a 65 milioni e 147 mila euro, vale a dire il costo complessivo del Consiglio regionale. A questa somma vanno aggiunti i costi per i dipendenti di ruolo che però non compaiono nel rendiconto del Consiglio regionale, bensì in quello generale della Regione Lazio. Assieme al rendiconto del Consiglio, è stato approvato anche l’allegato rendiconto dell’Istituto regionale di studi giuridici Arturo Carlo Jemolo”. Lo comunica, in una nota, l’Area informazione del Consiglio regionale del Lazio. La presidente Valentina Corrado (M5s), ha illustrato all’Aula la relazione del Comitato regionale di controllo contabile (Corecoco), approvata a maggioranza dei presenti. “L’avanzo di Amministrazione del Consiglio per l’esercizio 2016 ammonta a quasi 11,5 milioni, mentre per l’anno 2005 ammontava a 5,7 milioni, che saranno restituiti alla Giunta, perché – ha spiegato Corrado – i trasferimenti maggioritari che finanziano sostanzialmente il bilancio del Consiglio arrivano dalla Giunta regionale”. Corrado è passata poi a illustrare le voci di spesa del Consiglio, a cominciare dalle spese di funzionamento dell’assemblea legislativa, quelle relative al pagamento delle indennità dei consiglieri, degli organismi autonomi, dell’Irap, i contributi per il funzionamento dei gruppi consiliari, vitalizi, consulenze, spese di rappresentanza, organizzazione di eventi, pubblicità e servizi di trasferta. “Lo stanziamento che era previsto – ha dichiarato Corrado – è comprensivo delle variazioni che si sono svolte nell’anno e ammonta a poco più di 38 milioni. Gli impegni al 31 dicembre 2016 sono stati pari a 34,6 milioni. Altra voce cospicua delle uscite del bilancio – ha proseguito – riguarda la gestione economica e finanziaria alla programmazione del provveditorato e riguarda le spese che afferiscono alla gestione del Consiglio, quindi approvvigionamenti di beni e consumo, acquisti di servizi, pulizie, vigilanza, noleggi, affitti di strumentazioni, immobili, manutenzione ordinaria e straordinaria, utenze e canoni, prestazioni professionali. Lo stanziamento previsto fatto in previsione, comprensivo delle variazioni intervenute durante l’anno, ammontava a poco più di 21 milioni. Gli impegni al 31 dicembre 2016, invece, sono risultati di 17,3 milioni. Molto più residuali sono le voci di spesa che afferiscono all’ufficio tecnico, quindi solo manutenzione ordinaria e straordinaria, che prevedevano uno stanziamento di 4,1 milioni. Quello effettivamente poi pagato in competenza è una voce che si attesta intorno a poco più di 1,6 milioni”. “Le entrate del Consiglio – ha spiegato la presidente del Corecoco – ammontano a 55,4 milioni derivanti da trasferimenti della Giunta pari a 61 milioni, da cui vanno decurtate dall’avanzo di amministrazione restituito alla Giunta per l’esercizio 2015, di 5,7 milioni e 202 mila euro derivanti dalla convenzione per l’esercizio delle funzioni delegate in tema di comunicazioni tra l’Autorità per le garanzie delle comunicazioni e il Comitato regionale per le comunicazioni del Lazio, Corecom”. A queste si aggiungono le entrate derivanti da noleggi, locazioni di immobili, affitti relativi, (es: il bar, la cartoleria del Consiglio), per 75 mila euro, con un aumento di 15 mila euro rispetto all’anno precedente. Corrado ha ricordato la necessità di evidenziare nel bilancio del Consiglio le spese per il personale di ruolo che invece sono accorpate nel bilancio della Regione, ai fini di una migliore leggibilità, nello spirito del decreto legislativo 118 del 2011 in materia di armonizzazione di bilanci pubblici, che peraltro prevede che le regioni e gli enti locali adottino la contabilità finanziaria alla quale affiancano, per fini conoscitivi, un sistema di contabilità economico-patrimoniale. “Avevamo evidenziato in passato la necessità del calcolo degli ammortamenti – ha ricordato Corrado – Prima non c’erano, quindi il risultato d’amministrazione era maggiore. Quest’anno i nostri rilievi sono stati accolti e abbiamo evidenza delle immobilizzazioni. E’ il caso delle migliorie effettuate sulla sede della Pisana, che è stata assegnata in uso negli anni Settanta dalla Regione Lazio al Consiglio, i cui ammortamenti sono calcolati dal 2003. Sarebbe opportuno – ha detto a tal proposito Corrado – che il Consiglio diventi proprietario della sede, è la riflessione che propongo all’Aula”. Secondo Corrado, “per l’assenza di calcolo delle immobilizzazioni, dei valori, delle migliorie apportate negli anni rispetto agli anni precedenti, non si riesce a fare una comparabilità dei dati, ad avere un dato più stringente alla realtà”. Corrado ha poi ricordato le
altre osservazioni del Corecoco: manca un regolamento di contabilità e un inventario fisico di tutti i beni presenti alla Pisana. A tale proposito Leodori è intervenuto ricordando che la definizione dell’inventario è stata assegnata al servizio tecnico strumentale come obiettivo per il 2016. L’ultima osservazione del Corecoco riguarda la programmazione di spesa: secondo il Corecoco, c’è stata una inefficace programmazione dei pagamenti stimati nell’anno.