Il caso dell’accorpamento dei Consorzi industriali è l’ennesima dimostrazione dell’incapacità della Regione guidata da Zingaretti di legiferare. E’ accaduto, solo per fare alcuni esempi, nel caso della attuazione della legge Delrio, è accaduto nel caso della riforma delle Comunità montane. Zingaretti e la sua giunta continuano a lavorare senza affrontare le criticità esistenti, limitandosi a mettere delle pezze a colori e non con quella consequenzialità che una buona amministrazione dovrebbe seguire. Per Zingaretti razionalizzare significa solo guardare al management di una società. Per noi, al contrario, significa entrare nel merito di una legge, capire quali siano le esigenze dei territori per renderla uno strumento valido, concreto, a disposizione delle comunità che siamo chiamati a rappresentare. Oggi per un’ impresa è fondamentale velocizzare iter sempre più complessi ad esempio in materia urbanistica. Per rispondere a questa esigenza Zingaretti che fa? Modificare il numero dei Consorzi industriali. Non calcolando che accorpando i Consorzi industriali non risolviamo il nodo della rapidità che le aziende che vogliono intraprendere chiedono. Su scelte come queste si misura la distanza tra chi governa la Regione Lazio e le imprese che saranno costrette, ogni volta che dovranno sbrigare qualsiasi pratica, venendo meno i riferimenti territoriali, ad affrontare un viaggio della speranza sino a Roma. Dobbiamo avvicinare i servizi ai cittadini e alle imprese, non allontanarli. Dobbiamo lasciare spazio ai territori e non penalizzarli. Su queste decisioni, becere ed insensate, saremo sempre contrari. Quello che avremmo voluto affrontare e discutere è una proposta di legge di riordino dei Consorzi industriali, partendo dalle loro potenzialità, peculiarità e punti di forza, per arrivare ad una analisi attenta della loro funzionalità mettendo in atto tutte le scelte migliori per renderle realmente rispondenti alle esigenze delle imprese. Il nostro dovere è scegliere oggi per migliorare il futuro con quella lungimiranza e concretezza che a questa maggioranza è del tutto sconosciuta.
Giuseppe Simeone