lunedì 25 Novembre 2024,

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Regione Lazio. Fine greenpass tranne per la polizia locale sui treni

scritto da Redazione
Regione Lazio. Fine greenpass tranne per la polizia locale sui treni
Mentre si procede al ritorno alla normalità sociale con la graduale eliminazione delle mascherine e del greenpass per molte attività, la Regione Lazio impone ai lavoratori pendolari, appartenenti alla Polizia Locale, un nuovo obbligo di autocertificazione per l’uso dei treni.
La novità introdotta dal 14 di marzo è stata decisa dalla Pisana come condizione agli agenti della Polizia Locale dei Comuni del Lazio per poter usufruire del trasporto ferroviario per lo spostamento casa-lavoro in condizione di gratuità come già riconosciuto da 18 anni a favore di militari, polizie private, VV.F. e C.R.I. con esclusione, fino al 31 dicembre scorso agli operatori della Polizia Locale. Con la legge di bilancio del 30 dicembre scorso, la Giunta regionale ha ricompreso nella legge 16 del 16 giugno 2003 gli agenti della Polizia locale per il riconoscimento della gratuità del trasporto ferroviario nel tragitto casa-lavoro, ma, con successive linee guida degli uffici competenti, viene imposto l’obbligo di consegnare un’autocertificazione per ogni viaggio al capotreno prima di salire a bordo, pena la sanzione prevista per mancanza del titolo di viaggio.
“Per 18 anni, nonostante reiterate nostre richieste, siamo stati esclusi da questo beneficio introdotto nel 2003 – spiega Sergio Fabrizi responsabile del Coordinamento nazionale UGL Polizia Locale – con la motivazione che le nostre qualifiche di P.G. e P.S. decadono fuori dall’orario di servizio e al di fuori del territorio comunale per poter essere equiparati alle FF.OO. mentre, inspiegabilmente, il benefit veniva riconosciuto a militari e operatori della vigilanza privata che, privi delle qualifiche delle FF.OO., per la Regione garantiscono un effetto deterrente per i malintenzionati viaggiando in divisa. La nostra divisa invece, per qualche burocrate regionale, non avrebbe nemmeno questa funzione visiva. Ora che la politica, finalmente, ha voluto sanare questa disparità – conclude il sindacalista – c’e’ sempre il burocrate di turno che riesce a creare una nuova discriminazione”.
Sul caso interviene anche il Segretario regionale della UGL Lazio, Armando Valiani: ” Abbiamo appreso con vivo compiacimento della modifica legislativa dell’amministrazione Zingaretti a favore di una categoria di Polizia che, seppur esclusa dal riconoscimento attribuito alle FF.OO e militari, ha sempre offerto assistenza a bordo treno ogni qualvolta se ne presentava la necessità al di là dei propri limiti giuridici che, al proposito, appaiono davvero anacronistici. Ma, allo stesso modo, ci indignamo per la nuova pretesa condizione che pone un pubblico ufficiale di un Corpo di Polizia ad una sorta di gogna nel dover rincorrere  lungo la banchina, o lungo il treno, un altro pubblico ufficiale del trasporto pubblico, davanti centinaia di viaggiatori, per consegnare un’autocertificazione per attestare la propria qualità desumibile, tranquillamente al momento del controllo, dal tesserino di servizio accompagnato dalla carta d’identità che attesta la propria residenza. *Abbiamo già richiesto un incontro in merito con l’Assessore Regionale Corradi e ci attiveremo coinvolgendo anche l’ Assessore  ai Trasporti in cui, siamo certi, poter correggere quello che appare un’incidente kafkiano”.*
Non possiamo arrenderci all’idea che la Regione favorisca dipendenti statali a quelli da cui costituzionalmente dipendonolegislativamente, come la Polizia locale – concludono dal sindacato.

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