sabato 23 Novembre 2024,

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Regione Lazio, i consiglieri del M5S si autosospendono

scritto da Redazione
Regione Lazio, i consiglieri del M5S si autosospendono

LAZIO. CONSIGLIERI M5S SI AUTOSOSPENDONO DA COMMISSIONI -2-
Il MoVimento Cinque Stelle contestano la nomina di Vincenzi sulla base di un’intercettazione dei Ros che, sostengono gli M5s, potrebbe configurare per l’ex capogruppo Pd alla Pisana il reato di voto di scambio politico-elettorale con il boss delle cooperative rosse Salvatore Buzzi, oggi a processo nell’ambito dell’inchiesta Mafia Capitale.


REGIONE. CONSIGLIERI M5S SI AUTOSOSPENDONO DA COMMISSIONI
A quanto apprende l’agenzia Dire i consiglieri M5S in Regione Lazio sono in procinto di autosospendersi dai lavori di tutte le commissioni. L’annuncio potrebbe arrivare nel pomeriggio. Con loro in queste ore c’è anche la deputata Roberta Lombardi. Il gesto seguirebbe la nomina di Marco Vincenzi (Pd) alla presidenza della commissione Bilancio.


LAZIO. CONSIGLIERI M5S SI AUTOSOSPENDONO DA COMMISSIONI
A quanto apprende l’agenzia Dire i consiglieri M5S in Regione Lazio sono in procinto di autosospendersi dai lavori di tutte le commissioni. L’annuncio potrebbe arrivare nel pomeriggio. Con loro in queste ore c’è anche la deputata Roberta Lombardi. Il gesto seguirebbe la nomina di Marco Vincenzi (Pd) alla presidenza della commissione Bilancio.


CAMERA. M5S: NOMINA MENICHINI VERGOGNOSA
Complimenti a Matteo Renzi e a Filippo Sensi che, con la complicità totale della presidente della Camera, Laura Boldrini, hanno piazzato l’ennesimo colpo sulla via dell’occupazione totale di tutti i posti strategici per il controllo del potere e della comunicazione: la nomina di Stefano Menichini è a dir poco vergognosa e un’offesa ai giornalisti che hanno concorso ben più titolati di lui. Ancora oggi il Parlamento ha reso un servizio al Governo e a Renzi in prima persona“. Così il gruppo M5S alla Camera a proposito della nomina di Stefano Menichini a capo ufficio stampa della Camera.
Avevamo chiesto di selezionare una figura al di sopra delle parti e invece la Boldrini ha abdicato a favore del Partito Democratico nominando quello che è stato il direttore di ‘Europa’, testata ufficiale della Margherita prima, e del Pd poi, che ha drenato enormi quantità di denari pubblici, e nella cui struttura figurava anche quel Filippo Sensi, col ruolo di vicedirettore, che oggi dirige le manovre comunicative di Renzi e Palazzo Chigi. Fino all’ultimo – spiega la deputata Claudia Mannino, membro dell’ufficio di presidenza alla Camera – avevamo chiesto alla presidente di portare in ufficio di presidenza una rosa di nomi. Lei ha insistito per portare un solo nome con la promessa che saremmo stati tutti soddisfatti della scelta. In realta’ sappiamo bene che c’erano candidati dal profilo certamente superiore. La Boldrini ha dimenticato di essere la presidente della Camera e si è fatta longa manus del Governo. Questa scelta – conclude- oltre a essere politicamente connotabile, porterà ulteriori critiche verso questa istituzione che la presidente dice di voler difendere e valorizzare“.

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