giovedì 21 Novembre 2024,

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Regione Lazio. La comunicazione del consigliere Simeone

scritto da Redazione
Regione Lazio. La comunicazione del consigliere Simeone

SANITÀ, SIMEONE (FI): “ZINGARETTI AGISCA CON DECISIONE SU TAGLIO PRESTAZIONI, A RISCHIO LA PREVENZIONE PER I CITTADINI
“203 prestazioni, cosiddette inappropriate, sono finite nella forbice del Governo e a pagarne le spese sono i medici e, soprattutto, i cittadini. Il cosiddetto decreto appropriatezza, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana il 20 gennaio di quest’anno, impone una stretta su prestazioni di odontoiatria, medicina nucleare, genetica, esami di laboratorio, radiologia diagnostica, dermatologia allergologica che, fatte poche eccezioni, da ora in poi saranno a carico del paziente. 203 prestazioni per le quali, in barba al rispetto dei livelli essenziali di assistenza (LEA), sono previste ferree limitazioni nella prescrizione sia in termini di appropriatezza che di erogabilità. Circa novanta, solo per fare un esempio, sono gli esami di laboratorio inappropriati e tra questi anche gli esami più semplici quali colesterolo, ferro, trigliceridi, e creatinina. L’applicazione del decreto ha sollevato nelle ultime settimane, come nella fase di predisposizione, accese polemiche da parte dei sindacati dei medici. Ha gettato nello sconforto e nella confusione i cittadini che si sono trovati da un giorno all’altro costretti a pagare delle prestazioni precedentemente a carico del sistema sanitario nazionale. Negli studi dei medici di medicina generale il caos ha preso il sopravvento. E la ragione sta nel fatto che il Governo ha deciso di sostituirsi ai medici invocando la bandiera dei non più rimandabili tagli agli sprechi. Ma eliminare gli sprechi significa eliminare il superfluo e non creare delle caselle a caso o creando una blacklist di pazienti “idonei” e non “idonei” ad effettuare determinati esami diagnostici. In questi giorni alle proteste in atto si è aggiunta la denuncia da parte del Tribunale per i diritti del malato che ha chiesto la sospensione del decreto. Altre regioni italiane, in primis la Toscana, hanno inviato una nota nella quale invitano i direttori generali a soprassedere alla sua applicazione. E il presidente Zingaretti che fa? Si limita, e neanche in prima persona, a dire che si impegnerà affinché si proceda “in modo graduale e progressivo all’applicazione, su tutto il territorio regionale, delle disposizioni previste nel Decreto sull’appropriatezza e a rappresentare le problematiche emerse sia in sede di Conferenza dei Presidenti delle Regioni e sia al Ministro della Salute”. Ancora una volta ci troviamo di fronte a tante parole. Ma i cittadini, i pazienti, meritano di più. Meritano di sapere che il loro diritto alla cura è garantito, che la loro salute non sarà oggetto di tagli ragionieristici. Eppure di tutto questo nulla. Zingaretti preferisce trincerarsi dietro a miracolose inaugurazioni piuttosto che entrare nel merito di questioni che toccano la vita dei cittadini. Dal presidente ci si aspettava un’azione incisiva, un atto di coraggio, e non la rassegnazione. Ci aspettavamo che evidenziasse i nodi, non solo sul piano tecnico, di un decreto che non va solo rivisto ma ripensato nella forma e nei contenuti. Perché la sua attuazione rischia di pregiudicare gravemente il diritto alla salute dei cittadini, ed in particolare delle persone già gravate da difficoltà economiche, la prevenzione delle malattie, alcune anche ad alta incidenza di mortalità, quali i tumori, e rischia di disincentivare la fase della diagnosi e della prevenzione che dovrebbero essere elementi fondamentali del nostro sistema sanitario. Inoltre la riduzione dell’attività di prevenzione potrebbe comportare, a carico del sistema sanitario nazionale, oneri più alti per la cura delle patologie. Zingaretti ancora una volta ha deluso. Non ha colto l’occasione per difendere i diritti della comunità che rappresenta battendo i pugni sul tavolo. In medicina le prescrizioni appropriate sono quelle che vengono effettuate in modo giusto, al momento giusto, al paziente giusto. In politica un presidente appropriato è quello che si batte sino alla fine per il benessere sei suoi cittadini. Evidentemente Zingaretti è inappropriato a ricoprire il ruolo che gli è stato affidato”.


REGIONE, SIMEONE (FI): ”RISOLUZIONE PER CENSURARE ATTEGGIAMENTO DG UMBERTO I”
“In aula abbiamo presentato una risoluzione, firmata all’unanimità da tutti i capigruppo, con la quale si esprime solidarietà al capogruppo di Forza Italia Antonello Aurigemma e si impegna il presidente della Regione Lazio, Zingaretti, a censurare il comportamento del Direttore generale del Policlinico Umberto I, Domenico Alessio, che ha risposto in modo irrispettoso alle dichiarazioni del consigliere Aurigemma che ha semplicemente espresso dubbi ed eccezioni sull’atto aziendale, avvalendosi del legittimo diritto di critica. Tale risoluzione non è la difesa a spada tratta di questo o quel consigliere ma è una presa di posizione netta a difesa e tutela di una istituzione democraticamente eletta e che come tale esercita le sue funzioni. E’ inaccettabile che le critiche espresse siano state censurate, tra l’altro in modo a dir poco inopportuno e fuori luogo, da chi è nominato e che per svolgere il proprio lavoro viene anche lautamente pagato con denaro pubblico. Il collega Aurigemma ha posto dei quesiti, ha chiesto che l’atto aziendale del Policlinico Umberto I sia sottoposto all’esame della commissione consiliare competente come previsto dallo statuto del consiglio regionale. Ha fatto il proprio lavoro sino in fondo a differenza di Alessio che, evidentemente, ha preferito trincerarsi dietro ad accuse e reprimenda dimenticando che i consiglieri sono eletti dai cittadini proprio per farsi portavoce delle loro istanze, avanzando anche proposte, critiche e richieste di chiarimenti, all’interno di una dialettica democratica e volta al confronto. Ci auguriamo che quanto accaduto sia stato un incidente di percorso e che simili episodi non si ripetano più”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone.

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