Dal cuore arcaico e primitivo della Calabria al Centro-Nord dell’Italia e in tutto il mondo. Così, oggi, si diffondono le ‘ndrine che muovono miliardi di euro, ma si rintanano nelle grotte dell’Aspromonte; frequentano la bella borghesia e i salotti buoni delle capitali, compresa Roma, ma hanno un’ossessione maniacale per riti antichi dal sapore esoterico, regole scritte e non scritte, tramandate da generazioni dai padri fondatori del crimine; perché, come spiega un boss: “La musica può cambiare… ma per il resto Noi siamo sempre Noi… e noi non possiamo cambiare mai”.
Nello spettacolo la ‘ndrangheta è raccontata dalle voci di chi della ‘ndrangheta fa parte. Intercettazioni, rapporti di polizia, testimonianze e confessioni dei pochi pentiti, ci danno un quadro chiaro del potere delle ‘ndrine calabresi. Lo spettatore, quindi, andrà alla scoperta dei riti di affiliazione, della struttura e della storia, dei protagonisti e dei loro affari, dei loro amici politici e di tutte quelle dinamiche sconosciute che hanno trasformato la mala dei vecchi pastori calabresi, in una delle più grandi holding criminali del mondo.
“Mala’ndrine – ha dichiarato il Presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio, Gianpiero Cioffredi – è uno spettacolo che parla della ndrangheta con le voci della ‘ndrangheta, per capire il passato, affrontare il presente e riappropriarci di un futuro libero dalle mafie”.
Per prenotazioni, questo è l’indirizzo email: sicurezza.legalita@regione.lazio.it