Di cosa si tratta? Il superlaboratorio di ricerca scientifica e tecnologica DTT è un progetto da 500 milioni di euro e 1600 occupati per la sperimentazione della produzione di energia da fusione nucleare attraverso un processo sostenibile, innovativo, con ricadute di grande rilievo a livello italiano ed europeo ed un ritorno economico di 2 milioni di euro.
Da sapere, come funziona e cos’è la fusione nucleare: la fusione, processo opposto alla fissione nucleare, si propone di riprodurre il meccanismo fisico che alimenta le stelle per ottenere energia rinnovabile, sicura, economicamente competitiva, in grado di sostituire i combustibili fossili e contribuire al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione. La Dtt nasce per fornire risposte scientifiche e tecnologiche ad alcuni problemi complessi del processo di fusione come la gestione di temperature elevatissime e si pone come anello di collegamento tra i grandi progetti internazionali Iter2 e Demo, il reattore che dopo il 2050 dovrà produrre energia elettrica da fusione nucleare.
La Regione ha subito individuato le risorse economiche per accogliere il sito presso Enea: circa 25 milioni di euro, prerequisito per la candidatura, per un programma in grado di dare un contributo economico e scientifico all’intero territorio, con ricadute positive anche per l’occupazione. A questo investimento la Regione è già pronta ad affiancare un ulteriore contributo di 34 milioni di euro della Regione per le opere di urbanizzazione e i cavi elettrici necessari per l’impianto DTT.
“Vittoria! Da Enea ok per realizzare a Frascati centro mondiale di ricerca su energia nucleare pulita e sicura. 500 milioni di investimenti pubblici ed europei e 1.600 nuovi posti di lavoro per giovani ricercatori. Ci abbiamo creduto dall’inizio con un investimento da 25 milioni. Invertiamo la rotta, con il Lazio l’Italia vince”- così in un post su Facebook il presidente, Nicola Zingaretti.
“Parlare di nuovo modello di sviluppo per la nostra Regione significa voler muovere il sistema imprenditoriale del Lazio verso una maggiore competitività grazie, in primo luogo, alla collaborazione con il mondo dell’Università e della Ricerca. La scelta di Frascati come sede del centro internazionale sulla fusione nucleare Divertor Tokamak Test facility (Dtt) è un segno delle potenzialità del nostro territorio quando istituzioni e imprese decidono di collaborare attorno a un grande progetto- parole di Gian Paolo Manzella, assessore allo Sviluppo Economico, che ha aggiunto: una notizia che, insieme a quella di un’economia che ricomincia a crescere, ci deve spingere a continuare su una strada fatta di innovazione, stretta collaborazione con il mondo della formazione e rilancio delle produzioni di eccellenza”.
“Ce l’abbiamo fatta. Enea ha licenziato le graduatorie relative alle 9 regioni che si erano candidate per ospitare il progetto DTT sulla fusione nucleare e la Regione Lazio, che aveva proposto il Centro Enea di Frascati, ha vinto. Si tratta di uno degli impianti tecno-scientifici più importanti a livello mondiale nel campo della fusione nucleare, processo opposto rispetto alla fissione nucleare (coi rischi che conosciamo) e in grado di produrre energia rinnovabile, sicura e che potrà sostituire i combustibili fossili – è il commento del il vice presidente con delega all’Università e Ricerca, Massimiliano Smeriglio. Un merito particolare va alla Direzione regionale alla ricerca, università e formazione, che ha lavorato in modo indefesso a tale obiettivo, e all’ex assessore allo sviluppo economico, Guido Fabiani, con cui abbiamo condiviso questa sfida d’eccellenza fin da subito” – ha detto ancora Smeriglio.