L’accordo permetterà l’attivazione tempestiva della pratica di invalidità all’INPS fatta dallo specialista oncologo al momento della diagnosi. Il Protocollo, di durata 18 mesi, permetterà ai medici di utilizzare il “certificato oncologico introduttivo”, grazie al quale sarà possibile acquisire fin da subito – durante il ricovero o cura presso le Strutture sanitarie – tutti gli elementi necessari alla valutazione medico legale, evitando al malato eventuali ulteriori esami e accertamenti.
Cosa cambia:
In prima linea per migliorare la vita dei pazienti oncologici:
“Un passaggio fondamentale per la semplificazione della relazione con il cittadino e soprattutto per il percorso del paziente fragile come quello oncologico: questi sono gli atti che rendono lo Stato amico del cittadino, perché gli semplificano la vita. Ed è anche una grande innovazione sanitaria, per questo cercheremo di ampliarla in tutto il sistema”- è il commento del presidente, Nicola Zingaretti.
“Questa convenzione riguarda una platea potenziale molto importante, perché il 28% delle invalidità civili che concediamo sono per malattie oncologiche. Si velocizzano le pratiche e si riducono gli oneri per le famiglie: attualmente i controlli da fare sono cinque, con questo accordo ci sarà un unico controllo e si interviene prima, nella fase iniziale della patologia, con la possibilità anche di anticipare la concessione della 104, cioè la possibilità delle famiglie di poter assistere in modo adeguato il malato – parole del presidente dell’Inps, Tito Boeri che ha aggiunto: si riducono i tempi e i costi. La Regione Lazio è la prima a sottoscrivere questa convenzione- sottolinea Boeri- ma ci sono altre regioni che hanno deciso di accentrare i controlli presso l’INPS: sono la Basilicata e la Calabria e presto crediamo la Campania. Questa esperienza richiama la sperimentazione già in atto per gli ospedali pediatrici che sta andando molto bene”.
“La regolare compilazione del certificato da parte degli oncologi permetterà indubbi vantaggi in termini di appropriatezza, equità, omogeneità delle valutazioni e adeguatezza delle previsioni di revisione sull’intero territorio nazionale, nonchè di celerità dell’accertamento fornendo alla commissione tutti gli elementi necessari per la propria valutazione, escludendo, quindi, ulteriori accertamenti specialistici o richieste di documentazione integrativa” – così il Presidente degli Istituti Fisioterapici Ospitalieri (IFO), Francesco Ripa di Meana.