“Abbiamo deciso di astenerci in sede di voto in aula sul piano turistico triennale 2019-2021 della Regione Lazio, perchè pur apprezzando gli sforzi messi in campo dall’assessore Pugliese, già nella discussione generale il 4 marzo scorso, avevamo sollevato una serie di criticità ed una serie di limiti evidenti.
A ciò si aggiunge il fatto che in questi tre mesi è cambiato molto, se non tutto. L’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 ha purtroppo provocato la paralisi dell’intera filiera e si profila purtroppo un crollo verticale del fatturato per questo settore, che lo ricordiamo rappresenta circa il 13% del Pil nazionale.
Occorre innanzitutto venire incontro alle esigenze delle imprese del settore alle prese con il rischio di un tracollo e mi aspetto dall’amministrazione regionale l’erogazione di risorse straordinarie a favore dell’intero comparto.
A tal riguardo ho ritenuto opportuno sottoscrivere e votare un ordine del giorno che impegna la giunta regionale a sostenere le imprese e i lavoratori dei settori turistico, commerciale e culturale, attraverso lo stanziamento di risorse di bilancio e attivando le misure che saranno individuate dal governo, con la possibilità di valutare entro la fine del 2020, in base all’evoluzioni degli effetti dell’epidemia da Covid, eventuali modifiche o integrazioni al piano triennale. Purtroppo ho dovuto constatare che il piano turistico di per sé presenta limiti su diversi fronti. Le politiche anti erosione della costa sono deboli e davvero poco si è fatto per arginare questo fenomeno. Un problema che riguarda tutto il litorale laziale, alle prese peraltro con la necessità di avere maggiori spazi per la balneazione.
Il piano inoltre non dedica sufficiente spazio al termalismo. Attorno a questo comparto, invece, può crescere un’economia fiorente. Penso in particolare alle Terme di Suio dove l’acqua arriva direttamente dalle viscere della terra. Qui ci sono potenzialità enormi. Ma questo territorio però parte svantaggiato per via di una rete viaria inadeguata. Perciò bisogna mettere in campo una serie di azioni per migliorare le infrastrutture. E’ essenziale unificare l’offerta turistica coniugando mare, monti e terme.
Il deficit strutturale si conferma per i collegamenti verso le isole pontine di Ponza e Ventotene, da sempre problematici sul piano logistico. Il viaggio dalla terraferma alle due perle dell’arcipelago pontino dovrebbe richiedere tempi brevi ed invece mediamente i traghetti impiegano circa tre ore per raggiungere queste località.
Se sui collegamenti viari e marittimi è evidente come vi sia un gap infrastrutturale rilevante, non meno importante è l’assenza di progettualità sul sistema aeroportuale. Nel Lazio oltre ai due scali principali di Fiumicino e Ciampino vi sarebbe spazio per un terzo. L’ideale sarebbe elevare l’aeroporto Comani di Latina a terzo scalo, almeno per il low cost. La Regione dovrebbe fare scelte coraggiose, ma evidentemente preferisce volare basso. E questo piano lo testimonia”.
Lo dichiara in una nota Giuseppe Simeone, capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale del Lazio e presidente della commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria e welfare.