“Un dibattito molto interessante, sarebbe importante una presa di posizione unitaria del Consiglio regionale“, ha esordito così Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, nella sua replica dopo il dibattito sui pronto soccorso. “Non ho dato numeri a vanvera, ma fornito dati scientifici – ha spiegato – basta con il pressappochismo, con molta umiltà, insieme agli orientamenti politici, dobbiamo basarci sui dati scientifici, sulla forza della scienza medica, per opporsi a quelle lobby a cui va bene che tutto rimanga immutato. La dimensione del commissariamento non va dimenticata. O siamo credibili a livello nazionale o non si fanno passi in avanti. Dobbiamo essere in regola con i parametri delle leggi. Sui laboratori di analisi: da tre, quattro anni siamo una delle pecore nere italiane perché non abbiamo rispettato le regole. Uscire dal commissariamento vuol dire rispettare le norme“. “Cosa stiamo tentando di fare? – ha continuato Zingaretti – Gli atti aziendali mancano da sette anni. E questo vuol dire che in sostanza abbiamo un sistema sanitario che fonda la sua programmazione su atti di dieci anni fa. L’innovazione di questi mesi è che noi stiamo riuscendo a fare quello che non si riesce a fare da dieci anni. Primo: approvare i piani operativi, attraverso un confronto con ministero dell’Economia e delle Finanze e ministero della Salute. Secondo: sulla base di quei piani operativi, i direttori hanno prodotto delle proposte sugli atti aziendali, approvati dalle assemblee dei sindaci. Ora siamo nella fase dell’esame da parte della Regione. L’impegno è emanare i decreti entro il 15 marzo. Dopo dieci anni avremo finalmente un quadro ragionato dei servizi sanitari su tutta la Regione“. “Queste non sono chiacchiere – ha dichiarato ancora il presidente – stiamo entrando nella carne viva di un sistema in cui ci sono ancora troppe rendite di posizione. Ovviamente l’attuazione degli atti aziendali entrerà nelle valutazioni dei direttori generali. E’ un processo che è partito e sta trasformando il servizio sanitario. E’ chiaro che i problemi dei pronto soccorso non sono causati dall’influenza: ma la diminuzione delle vaccinazioni porterà a 700 malati, che incidono sulla situazione già difficile dei pronto soccorso“. “Quello che abbiamo cercato di fare con i medici di medicina generale – ha concluso Zingaretti – è di coinvolgerli sulla presa in carico dei pazienti. Finalmente abbiamo rimesso in moto una macchina ferma da anni. Così usciremo dal commissariamento e supereremo il blocco del turn-over“.