“Consiglio farsa sul Piano territoriale paesistico regionale approdato oggi in aula con la pretesa, da parte della giunta, di chiamare noi consiglieri ad una mera, quanto non proficua, alzata di mano per approvare un atto che non ha nulla di miracoloso, come l’assessore Valeriani tenta di farci credere, ma è piuttosto figlio di una resa totale rispetto alle esigenze di sviluppo che la nostra regione, che i cittadini, le imprese, gli ordini professionali ci chiedono. Il PTPR avrebbe dovuto incidere positivamente sui territori, sull’ambiente, sulla vita stessa dei cittadini e delle comunità che siamo chiamati a rappresentare ma è stato ridotto ad un vuoto adempimento. Le perplessità su questo epilogo le avevo già espresse nel corso della capigruppo fatta qualche giorno fa. In quella sede avevo sottolineato all’assessore Valeriani che ci troviamo di fronte alla cronaca di una morte annunciata. Perché? Perché abbiamo perso la partita con il Ministero, sottomettendoci tout court alle sue decisioni, quando la giunta Zingaretti ha optato per la presentazione di una legge rinunciando ad un contenzioso con il Mibact riguardante due leggi regionali che hanno introdotto diverse modifiche ad atti inerenti in materia di urbanistica, edilizia, pianificazione paesistica ed aree sottoposte a vincolo paesaggistico. Il contenzioso, risalente alla giunta Polverini, voleva verificare, in sede di Corte Costituzionale, se la lancetta della ragione sarebbe andata a favore della Regione o del Ministero su questa materia. Già all’epoca, tentai di spiegare all’allora assessore Civita, che era sbagliato fare quell’atto di rinuncia proprio per una questione di principio. La pronuncia della Corte avrebbe infatti dissipato una volte per tutte se la potestà legislativa spettasse al consiglio regionale, o come abbiamo scoperto di recente, non le spettasse per nulla. Quando in una legge si scrive che dobbiamo raggiungere un risultato, ma di intesa con qualcuno, non si fa altro che dire chiaramente che non vogliamo fare nulla. Come nella favola di Bertoldo il risultato è che gireremo a vuoto non concludendo nulla. Questo atteggiamento superficiale si è protratto per due legislature e quando abbiamo affrontato con l’assessore il tema dell’approvazione del PTPR avevamo ottenuto alcune rassicurazioni sui margini di manovra, sulle questioni da non affrontare che ci hanno portato a ritirare osservazioni ed emendamenti al fine di favorire un’approvazione veloce di quel PTPR ad agosto 2019. Abbiamo pensato che il presidente Zingaretti e il ministro Franceschini, fino a prova contraria dello stesso partito, si fossero confrontati su un atto fondamentale per i nostri territori e per il mondo produttivo. Ad oggi, invece, siamo costretti ad una resa totale di fronte a questa maggioranza che in questi anni ha dato segno di mera irresponsabilità e prova di non aver messo in campo nulla a tutela degli ordini professionali e dei nostri territori condannando all’immobilismo questa Regione, riducendo ogni intervento alla semplice manutenzione ordinaria e straordinaria, bloccando ogni possibilità di sviluppo. Il Lazio è alla canna del gas e di fronte all’immobilismo totale i nostri territori ci stanno pregando di approvare il PTPR qualunque cosa comprenda pur di avere qualcosa. Zingaretti e la sua giunta hanno massacrato questa regione costringendo il consiglio regionale all’incapacità amministrativa e programmatica di chi la guida e ad una capitolazione totale di fronte al Mibact. In questo contesto disastroso sentire dall’assessore che questo PTPR contiene la carta regionale del suolo del 2014, validata nel 2015, presentandocelo come un miracolo a noi sembra solo l’ennesimo misero contentino buono solo a fare un po’ di fuffa. Noi ci sottraiamo a questo gioco al massacro fatto da una giunta che si accontenta di approvare il nulla e a prendere ancora una volta in giro il Lazio e chi lo vive”.
Lo dichiara in una nota il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale del Lazio e presidente della commissione sanità, Giuseppe Simeone
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