Il bando, finanziato con oltre 14,2 milioni di euro del Por-Fesr 2014-2020, aveva come obiettivo quello di sostenere progetti di ricerca e sviluppo presentati in collaborazione tra loro da imprese, singole o aggregate, e Organismi della Ricerca (OdR) pubblici o privati in tre aree chiave dell’economia regionale individuate dalla Smart Specialisation Strategy del Lazio: “green economy”, “scienze della vita” e “aerospazio”. Scopo ultimo, quello di spingere i dipartimenti universitari e gli OdR con competenze scientifiche e tecnologiche rilevanti a livello internazionale in questi settori a consolidare i collegamenti tra loro e a trasferire le loro capacità e conoscenze alle imprese della Regione per favorirne l’innovazione tecnologica.
Tra Università e Organismi di Ricerca sono stati 17 i soggetti coinvolti e 65 le imprese laziali.
• Nell’ambito “green economy” è risultata vincitrice la proposta delle Università Roma Tre e della Tuscia, che ha ottenuto il finanziamento di 10 progetti;
• Per quanto riguarda l’area “scienze della vita” sono stati premiati tre gruppi di proposte progettuali: La Sapienza, in collaborazione con Istituto Superiore di Sanità, Cnr, Università Campus Biomedico, Università Cattolica e Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia, ha visto finanziati 10 progetti; l’Ospedale Bambino Gesù, in collaborazione con gli Ifoha visto finanziati 5 progetti; la Fondazione Telethon, in collaborazione col Gemelli, 2 progetti.
• Nell’ambito “aerospazio” hanno prevalso 2 cordate: una con capofila Enea, in collaborazione con consorzio Hypatia, Asi e Infn; l’altra con capofila Tor Vergata in collaborazione con l’Università di Cassino. Hanno totalizzato rispettivamente 7 e 9 progetti.
“Molto importanti gli esiti di questo bando – ha dichiarato l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Ricerca, Start-up e Innovazione, Paolo Orneli – che ha visto la presentazione di importanti e interessantissimi progetti. La loro realizzazione permetterà, da un lato, di valorizzare alcuni nuclei di eccellenza del nostro sistema della ricerca e, dall’altro, di stringere i legami non episodici tra questo mondo e quello delle imprese, in modo che il trasferimento tecnologico diventi una buona pratica stabile, la chiave per uno sviluppo vero che porti il nostro sistema produttivo, e la nostra economia, lontano”.