“Solo un centro per il trattamento dell’ictus ischemico, quello del San Camillo, su quattro presenti nel Lazio è ancora funzionante h24. I Policlinici Umberto I e Tor Vergata sono invece off limits. Il primo ha chiuso la neuroradiologia interventistica per mancanza di strumenti e materiali come i cateteri e gli stent indispensabili per riaprire e riparare i vasi celebrali lesi. A Tor Vergata, a causa della carenza di personale, il centro lavora cinque giorni a settimana, escluso il weekend, per sole 12 ore al giorno. Al Gemelli, per il quale era stata già annunciata a settembre la chiusura di neuroradiologia interventistica, un guasto all’angiografo ha messo ko la radiologia interventistica da ieri. Una situazione di assoluta emergenza che deve essere affrontata con assoluta rapidità. Il funzionamento più che dimezzato della rete dell’ictus mette a repentaglio la vita dei nostri cittadini e aumenta esponenzialmente i tempi di intervento che per tali patologie sono determinanti per limitare al massimo i danni che potrebbero insorgere. In queste ore avevo raccolto l’appello dei cittadini legittimamente preoccupati dell’accaduto, e recepito la richiesta dei consiglieri regionali ad intervenire e, sentito l’ufficio di presidenza della commissione, ho convocato per lunedì prossimo l’audizione dei direttori generali del Policlinico Umberto I, del Gemelli e di Tor Vergata, per comprendere le criticità in atto ma soprattutto quali azioni mettere in campo per risolverle. Non possiamo permetterci di lasciare dei vuoti nell’assistenza di una patologia tanto critica e che la rete per l’ictus ischemico sia un terno al lotto. Dobbiamo agire non a parole ma con i fatti per dare reale assistenza ai cittadini e mettere i professionisti che operano in queste strutture nelle condizioni di poter ben operare”.
Lo dichiara in una nota il presidente della commissione regionale sanità del Lazio, Giuseppe Simeone