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Regione Lazio. Sia il medico di famiglia a prenotare gli esami sanitari urgenti

scritto da Redazione
Regione Lazio. Sia il medico di famiglia a prenotare gli esami sanitari urgenti

Tra i buoni propositi che la Cabina di regia ha asserito di voler conseguire entro il mese di ottobre ci sono una serie di contromisure che riguarderanno l’abbattimento delle liste d’attesa: sarà potenziato il ReCup ampliando la possibilità di prenotare tramite il call center. Inoltre almeno il 60 per cento delle prestazioni delle strutture private accreditate entro il 2015 dovrà essere a disposizione del ReCup. Altrettanto verranno responsabilizzati i direttori generali delle aziende sanitarie, la cui valutazione dipenderà anche dall’applicazione delle direttive del piano per ridurre le liste di attesa. Peccato però che queste appena enunciate altro non erano che sono le basi di lavoro evocate dal governatore del Lazio, Nicola Zingaretti tra luglio e settembre 2013 e che come precisava il presidente sarebbero dovute entrare a regime già a gennaio 2014”. Così riporta una nota della Segreteria provinciale di Roma della Fials. “Ben vengano i buoni propositi anche con ritardo ma non vorremmo fossero delle mere operazioni mediatiche e di propaganda visto che tra le realtà da conseguire si punterebbe anche a un’operazione trasparenza, con l’obiettivo di pubblicare on line i tempi di attesa, esame per esame. Cosa che ci pone parecchie perplessità contando che il malato vedendo on line i tempi di attesa lunghi di quel determinato esame di necessita con urgenza si va a rivolgere direttamente all’ambulatorio privato pagando fior di soldi. Questa però non é una soluzione al problema di salute. Piuttosto – precisa la nota – se davvero si vogliono abbattere le liste d’attesa e le urgenze è necessario che venga incaricato direttamente il medico di famiglia alla prenotazione on line delle prescrizioni del proprio paziente. Diversamente il malato o il familiare del malato si dovrebbe recare struttura per struttura e cercare la prenotazione migliore. Oltremodo rendiamoci conto che le persone anziani difficilmente si collegano in line per le prenotazioni”. “Inoltre per aiutare i pazienti nel percorso di cura è il caso di utilizzare anche il personale dipendente, amministrativo o sanitario (infermieri professionali che sono esenti ad esercitare la professione nelle corsie per vari motivi anche di salute), negli sportelli del ReCup. Analogamente – sottolinea la nota – per rimpinguare le casse regionali e responsabilizzare i pazienti che prenotano esami nel pubblico si potrebbe imporre una penale qualora l’utente non si presenti ad effettuarla senza averne comunicato l’impossibilità, come già avviene per risposte ad esami di laboratorio che non vengono ritirati”. “Altrettanto per diminuire i tempi di attesa si potrebbero avanzare altre proposte come quella di verificare la fruizione della libera professione negli ospedali controllando tempi e scarti per effettuare lo stesso esame con lo stesso professionista, e quanto costui produce tra libera professione e Ssr. E’ chiaro che – conclude la nota – l’azione di controllo starebbe in capo a ispettori deputati a verificare le liste di attese che vanno oltre un certo tempo. Se il governatore Zingaretti non entra nell’ordine di istituire una commissione di ispettori per controllare Asl e ospedali, non si riuscirà mai a trovare la soluzione. Solo così si riuscirà a intervenire sui motivi che potrebbero essere tanti: carenza di personale medico, infermieristico e tecnico sanitario; apparecchiature non funzionanti; che non tutti i tecnici sanitari non sono in grado di farla funzionare per mancanza di formazione; non ultimo che ci sia interesse ad effettuare per la maggioranza visite a pagamento”.

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