REGIONE, SIMEONE (FI): STRIGLIATA MELILLI A PD E ZINGARETTI
“Apprendiamo della strigliata del segretario regionale del Pd Melilli alla maggioranza e al suo presidente. Questo dimostra come anche lo stesso partito democratico si stia rendendo conto dell’immobilismo del centrosinistra regionale e del governatore. Per due giorni consecutivi i lavori di commissione e consiglio si sono chiusi per mancanza del numero legale. Perdipiù, sono tre anni che attendiamo di affrontare in aula provvedimenti importanti, molto sentiti dalla cittadinanza. A tutto ciò si aggiungono le problematiche irrisolte della nostra regione, di fronte alle quali il presidente Zingaretti non è stato in grado di andare oltre qualche annuncio e promessa. Adesso, però, le critiche all’operato dell’amministrazione regionale arrivano direttamente dal pd: significa proprio che la misura è colma“. Lo dichiara in una nota il consigliere di Forza Italia della regione Lazio Giuseppe Simeone.
SANITÀ, SIMEONE-CALVI: ZINGARETTI CHIUDA OSPEDALI PONTINI, COSÌ SONO INUTILI
“La vita dei nostri cittadini, le cure per i pazienti negli ospedali della provincia di Latina non è più solo a rischio è in costante pericolo. Il tutto nell’assoluto disinteresse del presidente della Regione Lazio Zingaretti che continua a fare proclami su assunzioni in sblocco del turn over e sui concorsi per primari di cui non si vede traccia. Con l’aggravante che questo stato di assoluta incertezza sta portando il meglio delle nostre professionalità a scegliere altre aziende, a lasciare il territorio in cui si sono formati, per avere contratti definitivi e maggiori garanzie sul loro futuro“. Lo dichiarano in una nota congiunta il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone e il candidato sindaco di Latina per Forza Italia, Alessandro Calvi.
“In tutta la provincia – aggiungono – partendo da Formia, sede di Dea di I livello, e Terracina dove dei medici assicurati non è arrivata una sola unità con ripercussioni negative sulle prestazioni erogate e interi dipartimenti a rischio scomparsa, l’emergenza si trascina senza soluzione di sorta. A Fondi per il San Giovanni di Dio, dopo la manifestazione di oltre mille cittadini sotto la sede della Regione Lazio ad aprile 2015, dopo le agenzie in cui Zingaretti dava certezze sul potenziamento dell’ospedale e sulla sua centralità nel sistema sanitario del Lazio, siamo ancora all’anno zero, i reparti chiudono nel disinteresse generale e anche chirurgia, per mancanza di anestesisti da maggio chiuderà. L’atto aziendale, quello a firma di Caporossi, che il centrosinistra ha elogiato e difeso è, come abbiamo da sempre sottolineato inascoltati, carta straccia. Ed oggi la situazione non è più al collasso, è nel baratro. Con reparti che per carenza di personale stentano a tirare avanti assicurando solo le urgenze grazie ai sacrifici del personale che rinunciano a ferie e riposi. Un ospedale che funziona a targhe alterne non serve a nessuno. La malattia e il dolore non sono programmabili a seconda dei turni. E al danno si aggiunge la beffa, basta pensare che anche il Santa Maria Goretti, che il 30 giugno 2015 doveva diventare Dea di II livello, che doveva essere il fulcro dell’efficienza e della qualità dei servizi erogati in provincia di Latina, viene svuotato di servizi fondamentali. La carenza di anestesisti, ce ne sono solo 12 sui 18 necessari ad assicurare la piena operatività dei servizi, non riesce a garantire neanche le guardie per le urgenze. Le sedute operatorie giornaliere di elezione sono scese a un terzo rispetto al passato con la paralisi di tutte le attività chirurgiche. Il day surgery è stato praticamente cancellato, idem per la pre ospedalizzazione, l’ambulatorio pre operatorio è stato tagliato, c’è stato lo stop ai servizi di anestesia per la radiologia interventistica e l’oculistica e i cittadini esasperati corrono a Roma segnando una mobilità passiva pari ad oltre il 60%. Per la neurochirurgia, fiore all’occhiello della provincia di Latina e del Lazio, si rischia di restare solo con 4 medici e che il reparto chiuda la notte. E a Latina dove da mesi chiediamo di unire le forze per difendere servizi fondamentali, per evitare la distruzione delle nostre eccellenze e garantire il diritto alla cura ai nostri cittadini, nessuno ha il coraggio di intervenire. Il candidato sindaco del Pd, Enrico Forte, si è limitato a fare una tappa del suo tour all’ospedale e poi è scomparso salvo dire che va tutto bene, che il Goretti è in dirittura di arrivo per il Dea di II livello e che stanno per essere assunti tanti medici da poter salvare il terzo mondo. Preferendo ad una battaglia al fianco dei cittadini la difesa della bandiera a cui appartiene con una bella benda sugli occhi, i tappi nelle orecchie e la bocca cucita. L’altro candidato sindaco, per Fratelli d’Italia, Nicola Calandrini, non risulta neanche nell’elenco dei presenti sul tema sanità probabilmente perché non saprebbe cosa dire. E i cittadini soffrono in cerca di risposte che non arrivano. In questa situazione consigliamo al direttore generale facente funzioni, Giorgio Casati, che abbiamo avuto modo di conoscere ed apprezzare per la passione e la professionalità, di chiedere, e senza mezzi termini, a Zingaretti quale sia la sua idea di futuro per la sanità pontina, per verificare se collima con le effettive e esigenze del territorio ed evitare che le sue azioni siano inficiate dalla politica degli annunci del governatore del Lazio. Come Forza Italia non ci tiriamo indietro continuiamo a lottare come facciamo da anni cercando di smuovere dall’inerzia e dal disinteresse non solo Zingaretti ma tutti coloro che preferiscono tacere sperando forse che prima o poi le cose andranno meglio. Latina merita di più, merita un sindaco pronto a battersi fino allo stremo perché la sanità, perno vitale di una società civile e contemporanea, sia garantita e con livelli di eccellenza. merita di avere dei riferimenti saldi, chiari nelle scelte, efficaci nelle azioni e non proni alle scelte scellerate di altri, compagni di partito o meno. Merita un sindaco e una maggioranza di carattere che noi come Forza Italia siamo pronti a dare. Altrimenti un cartello con scritto ‘ospedale chiuso per cecità politica, incapacità organizzativa ed amministrativà potrebbe essere a questo punto l’unica possibilità per salvare la vita dei nostri cittadini“.
TERRACINA, SIMEONE (FI): GRAVE ASSENZA REGIONE SU IMPIANTI MITICOLTURA
“Sulla realizzazione degli impianti di mitilicoltura a Terracina, la risposta della Regione in Consiglio regionale è stata la classica foglia di fico dietro cui nascondere le proprie, inaccettabili, mancanze. E sono dispiaciuto che a metterci la faccia sia stato l’assessore Mario Buschini che ha sempre mostrato, in questi anni come collega consigliere, massima attenzione e professionalità nel trattare temi tanto delicati nell’interesse dei cittadini. Credo sia inaccettabile che la Regione abbia declinato sostanzialmente ogni responsabilità sul caso affermando che ‘la Regione Lazio in assenza di direttive proprie in materia si attiene per il rilascio delle concessioni demaniali marittime a scopo di acquacoltura alle disposizioni impartite dal codice della navigazione e dal relativo regolamento di attuazione, le competenze comunali sono relative esclusivamente al rilascio delle concessioni demaniali a scopo turistico e ricreativo’“. Lo ha dichiarato in una nota Giuseppe Simeone, consigliere regionale di Forza Italia.
“Perché se è vero che in questo modo ha inquadrato l’ambito normativo in cui ci troviamo ha prima di tutto evidenziato la grave assenza di una regione, come il Lazio, in materie tanto importanti soprattutto per le ricadute che hanno nel per i singoli territori che è chiamata ad amministrare. Ed è un fatto gravissimo. La regione – continua Simeone – non può fare come Ponzio Pilato, non può crogiolarsi nelle proprie inadempienze, ma ha il dovere e la responsabilità di entrare nel merito della questione, di valutarne con attenzione le ricadute, di non procedere all’autorizzazione di un impianto che senza ombra di dubbio comporterà ricadute negative sul piano socio economico, un danno all’immagine, all’ambiente circostante, alla qualità delle acque che grazie alla loro purezza hanno fatto conquistare la bandiera blu a Terracina nonché a tutto l’indotto che nel turismo e nel mare trova sostentamento. Per queste ragioni la nostra battaglia contro la realizzazione degli impianti di mitilicoltura, stiamo parlando di una struttura di 500mila metri quadrati, non si fermerà certo di fronte a quella che era e resta una vergogna politica, istituzionale ed amministrativa“.
“Forza Italia a tutti i livelli prosegue nel suo impegno affinché le autorizzazioni definitive non siano firmate. In queste ore il senatore di Forza Italia, Claudio Fazzone sta depositando una interrogazione parlamentare in merito. Per parte nostra stiamo acquisendo tutto il materiale dell’istruttoria. Siamo ancora in tempo per evitare che la realizzazione di tali impianti possa gravare negativamente sull’ambiente e sul turismo che sono una risorsa fondamentale per una città come Terracina che nel mare e dal mare trae la sua ricchezza e forza anche sul piano economico e produttivo. Per queste ragioni – conclude Simeone – parteciperò al tavolo di confronto sulla questione, che l’assessore Buschini ha annunciato per la prossima settimana, alla presenza di tutti gli enti interessati, per comprendere non solo la portata degli interventi ma soprattutto per cercare con ogni mezzo di evitare che l’assenza di regole renda Terracina e la nostra provincia terra di conquista per alcuno“.