Egr. Vincenzo Trani
Consigliere comunale di Fondi
Gentile Consigliere,
la situazione dell’ospedale San Giovanni di Dio di Fondi, e più in generale quella della sanità nella provincia di Latina e nel Lazio, sono a me particolarmente care tanto che sono mesi che mi sto battendo perché si faccia chiarezza e si possa evitare la chiusura dei reparti, ottenere una implementazione del personale medico, tecnico ed infermieristico.
Ed in particolare mi sto battendo perché non sia leso il diritto alla cura e alla salute dei nostri cittadini.
Nella sua logica, quella di chi sta cercando un responsabile di questa emergenza costante, non mi riconosco. Secondo la sua logica, infatti, dovremmo chiedere anche conto delle guerre puniche e dovremmo essere ancora arrabbiati con il Vesuvio per quanto accaduto a Pompei.
La politica si fa nel tempo in cui hai gli strumenti e con gli interlocutori che gli elettori hanno liberamente scelto. Oggi l’interlocutore per la sanità è il presidente Zingaretti che rappresenta non la Regione come il caffè istantaneo ma in tutte le sue scelte sino ad ora e che in questo ruolo che ha l’onore di ricoprire deve assumersi anche gli oneri così come chiunque altro fosse stato al suo posto oggi.
Sono consigliere di opposizione e il mio dovere è fare le battaglie con Zingaretti cosi come riconoscere le sue scelte quando sono opportune. Parlare del passato trovo che sia una inutile perdita di tempo.
Fare politica significa prendere atto delle emergenze di oggi e trovare strumenti reali ed applicabili subito per risolverli.
Non amo la caccia alle streghe, nè tanto meno i tribunali dell’Inquisizione, perché cercano capri espiatori e vittime sacrificali ma mai la ragione del malessere e la sua cura che è invece il compito che mi hanno dato gli elettori e che intendo portare a termine.
Per quanto riguarda le colpe di cui parla La invito a leggere le cifre del disavanzo registrate dal Corecoco, nella relazione che le allego in copia, secondo i calcoli della Corte dei conti, che rispetto a quanto Lei sostiene raccontano un’altra storia della Regione Lazio come hanno ammesso lo stesso Zingaretti e l’assessore Sartore. Il debito, come potrà constatare Lei stesso, è cominciato ad emergere sostanzialmente dagli anni 2005, 2006 e seguenti, cioè quando al governo del Lazio c’era il presidente Marrazzo e non Storace.
La politica è il governo di oggi, la cronaca è il suo racconto e la storia è la sua memoria. Se non distinguiamo tempi e ruoli siamo destinati non a risolvere i problemi ma a parlarne. Non confondiamo l’agire politico con il fare convegni di storia patria.
Io faccio politica e, talvolta, partecipo a convegni ma non sono stato eletto per questo sono stato eletto per dare risposte sul presente e possibilità e speranza per il futuro.
Restando a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento in merito l’occasione mi è gradita per porgere distinti saluti.