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Regione Lazio. Simeone: “Ospedale del Golfo e casa della salute di Priverno le priorità”

scritto da Redazione
Regione Lazio. Simeone: “Ospedale del Golfo e casa della salute di Priverno le priorità”

“La sanità nel Lazio continua a mostrare numerose criticità in termini di qualità ed efficienza delle prestazioni che rischiano di essere affossate definitivamente, anche dopo l’uscita dal commissariamento che per stessa ammissione dell’assessore D’Amato non sarà né rapida né indolore come abbiamo sempre sostenuto, perché non esiste una programmazione concreta. Perché i piani operativi, sono difficilmente attuabili anche da parte degli addetti ai lavori, perché le liste di attesa hanno numeri da capogiro, i pronto soccorso sono in emergenza e la situazione peggiorerà in queste settimane con i picchi influenzali che riverseranno nei nostri ospedali soprattutto bambini, anziani, persone con patologie complesse che saranno costretti, a causa della assoluta mancanza di interventi ordinari e straordinari in questi anni, a sostare giorni su barelle e nei corridoio prima di avere un posto letto. Per cercare di dare una sterzata ad una immobilità che continua ad essere l’unico filo conduttore della sanità nel Lazio siamo riusciti a far approvare due emendamenti che riteniamo importantissimi al documento di economia e finanza regionale 2019 -2021. Il primo riguarda l’inserimento tra le priorità della Regione della realizzazione dell’ospedale del Golfo per il quale l’assessore Sartore ci ha detto che si attende il via libera del Ministero sulla richiesta di risorse pari a 75 milioni di euro avanzata a maggio 2017. L’altro concerne l’inserimento tra le 31 strutture ancora da realizzare della casa della salute di Priverno. Per quanto concerne la proposta di legge di stabilità regionale abbiamo chiesto che l’articolo tre sia stralciato e che l’istituzione dell’Azienda Zero sia oggetto di una proposta di legge regionale, esaminata dalle commissioni competenti e poi dal consiglio regionale. Sulla sanità infatti, di anno in anno, Zingaretti e la sua giunta non smettono di sorprenderci, in negativo ovviamente. Tanto è che prevedendo l’istituzione dell’Azienda Zero ci è stato servito il pacco, doppio pacco e contro paccotto dimostrando l’endemica incapacità di questa Regione di legiferare. Sulla nascita dell’Azienda in linea di massima possiamo anche essere d’accordo. Non siamo d’accordo sull’ affrontare un tema tanto importante senza avere numeri chiari alla mano. Una questione tanto importante non può essere risolta e riassunta in cento righe e una decina di commi. Deve essere affrontata, come fatto dal Veneto e da altre regioni, con legge ordinaria ed in modo organico. Deve essere esaminata in modo accurato, effettuando un’attenta analisi di costi e benefici, cercando di comprendere quali funzioni possano essere svolte da questa Azienda che di fatto avrà un ruolo cardine nella gestione della sanità del Lazio. Ruolo che, se non definito in ogni aspetto, rischia di essere inficiato negli obiettivi, offuscato nelle ricadute positive che potrebbe avere in termini di efficienza ed efficacia per il sistema sanitario regionale e quindi per i nostri cittadini. Non possiamo, stando anche le difficoltà strutturali che la sanità del Lazio affronta ogni giorno, permetterci di creare quella che potrebbe essere l’ennesima scatola vuota o un nuovo poltronificio ad uso e consumo della politica. Su una scelta tanto rilevante vogliamo avere le idee chiare. Vogliamo leggere il business plan, le previsioni economiche, la programmazione e gli obiettivi che si intendono raggiungere a breve, medio e lungo termine. Al buio non intendiamo approvare nulla”.

 

Lo dichiara in una nota il presidente della commissione regionale sanità, Giuseppe Simeone

 

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