Adeguamento alle tariffe in modo progressivo da parte dei Comuni del Lazio. Dal 1 gennaio 2018 l’importo dovrà salire a 80 euro, dal 1 gennaio 2019 a 90 euro, per poi arrivare a 100 euro a partire dal 1 settembre 2019. Sarà la Regione a farsi interamente carico dell’incremento di spesa dovuto all’adeguamento tariffario, per supportare i Comuni nel dare le risposte ai bambini e ai ragazzi più fragili della regione. Lo stanziamento regionale per la compartecipazione delle rette passerà, dunque, dai 3 milioni del 2017 a 4,8 milioni nel 2018 fino a 6,4 milioni nel 2019.
“Con uno sforzo enorme siamo riusciti in un’impresa storica per il Lazio: l’introduzione della tariffa minima e il raddoppio delle risorse economiche alle Case famiglia per minori”, ha dichiarato il presidente, Nicola Zingaretti. “Siamo orgogliosi di questa operazione, perché investiamo sul miglioramento della qualità dell’accoglienza: si tratta di un fatto di giustizia sociale nei confronti degli oltre 1700 bambini e dei ragazzi del Lazio che hanno bisogno di un percorso assistenziale continuo che permetta loro di superare la condizione di disagio e un aiuto concreto ai Comuni del Lazio”.
“La nostra riforma regionale del welfare – ha spiegato l’assessore alle Politiche sociali, Rita Visini – ci impone di assicurare un livello omogeneo di prestazioni, anche per quanto riguarda le strutture residenziali e semiresidenziali per minori con fragilità sociali. Mentre oggi – ha aggiunto – sul territorio sono presenti situazioni molto diversificate e le rette erogate dai Comuni sono insufficienti a garantire un funzionamento efficiente delle case famiglia”. Inoltre, ha concluso l’assessore, novità in vista anche per l’accoglienza dei minori con disabilità: la Giunta ha stabilito che nel loro caso le tariffe minime dovranno essere ulteriormente maggiorate per far fronte al carico assistenziale supplementare: un decreto del Commissario ad acta stabilirà a breve i nuovi costi a carico delle Asl competenti”.