“Simonetta Matone è un magistrato di ottimo livello, una donna davvero in gamba, conosce come pochi il disagio sociale. Ma questo non è sufficiente per scherzare con la presidenza della Regione Lazio”. E’ quanto scrive il leader nazionale de La Destra Francesco Storace su ‘Il giornale d’Italia. “Lo dico proprio – afferma – perché prima di spendere un nome così autorevole, occorrerebbe che dalle parti del Pdl ci fosse un po’ di raziocinio, invece di sparare candidature a casaccio, come se fossero impegnati in una inutile guerra di nervi. Il nome della Matone è trapelato sulle agenzie di stampa e poi rimbalzato sui giornali, quasi a voler preparare una specie di fatto compiuto”. “E’ indubbio che Matone sarebbe un classico nome di società civile. Il che farebbe a pugni con l’asserita volontà del Pdl di dar vita a primarie. Certamente avrebbe un tratto di coerenza la candidatura con la rinuncia annunciata da molti a presentare il simbolo del Pdl. In realtà – sostiene Storace – ci resta il dubbio che si sia compreso che le primarie siano inutili, soprattutto perché quelle nazionali sono casalinghe, senza candidati esterni al partito, e non ci sarebbe logica a partecipare alla serie B, quella locale. E siccome si temono candidature vere alle Regionali, si inventano nomi alla rinfusa sui media. Ma così non si va da nessuna parte e si separano le strade. Basta saperlo. Noi l’abbiamo capito – conclude – E cominciamo a ragionare seriamente sul da farsi. Più degli apparati contano le persone. E con le persone si costruiranno le nuove alleanze”.