Le nuove norme su commercio all’ingrosso e somministrazione di alimenti e bevande nel Lazio hanno superato l’esame della commissione VIII del Consiglio regionale, competente per il Commercio. Nel corso della seduta, presieduta da Mario Ciarla (Pd), è stato espresso parere favorevole ai capi IV e VI della proposta di nuovo testo unico del commercio. Le stesse disposizioni dovranno ora essere sottoposte al voto sull’intero provvedimento legislativo e, quindi, a quello dell’Aula per l’approvazione definitiva.
Somministrazione alimenti e bevande La novità più rilevante nella somministrazione di alimenti e bevande riguarda l’estensione generalizzata della segnalazione certificata di inizio di attività (Scia). Resterà la necessità di autorizzazione solo per le zone di territorio comunale sottoposte a tutela. Tra gli indirizzi regionali di sviluppo, a carattere generale, figureranno ora anche i criteri per la regolamentazione da parte dei comuni delle concessioni di suolo pubblico e i criteri comunali di sviluppo. Introdotte inoltre, nel corso della discussione di oggi, alcune modifiche al testo presentato in origine dalla Giunta, rappresentata dall’assessore Guido Fabiani. Tra di esse una disposizione aggiuntiva, di cui è prima firmataria Silvana Denicolò (M5s), secondo la quale la Regione “incoraggia la vendita nei distributori automatici di prodotti del Lazio, a filiera corta e controllata, biologici e a bassa impronta ecologica“. Grazie a un emendamento di Pdl-Forza Italia (Simeone, Aurigemma, Abruzzese, Palozzi) fatto proprio da Giancarlo Righini (Fratelli d’Italia) è stato eliminato il “coperto” dai servizi per i quali è vietato applicare costi aggiuntivi in caso di formule a prezzo fisso. Coperto, però, per il quale nella somministrazione in generale – grazie a una modifica di Giunta – è stato evidenziato che è comunque proibito praticare sovrapprezzi. Semplificata, con una modifica proposta di Forza Italia (fatta propria da Righini), la definizione dei turni di apertura: sarà solo necessario esporre, ben visibile, un apposito cartello.
Commercio all’ingrosso Per quanto riguarda la vendita all’ingrosso, il testo che ha ottenuto oggi parere favorevole disciplina l’avvio (con Scia agli sportelli unici per le attività produttive) e il trasferimento degli esercizi. Regolamentata, inoltre, l’apertura dei mercati all’ingrosso e dei centri agroalimentari. Prevista, per questi ultimi, la possibilità di dedicare parte degli spazi alla vendita al dettaglio. Stabiliti, tra l’altro, i requisiti necessari all’apertura di centri agroalimentari che hanno rilevanza strategica regionale e sono infrastrutture di interesse pubblico. Anche in materia di commercio all’ingrosso la commissione ha introdotto alcuni emendamenti. Nell’elenco dei prodotti elencati nella definizione di mercato all’ingrosso sono stati inclusi pure quelli vitivinicoli (Righini). Tra le previsioni urbanistiche, invece, si è stabilito che quella di un’adeguata dotazione di parcheggi per la clientela sia definita attraverso un regolamento successivo. Una discussione che ha coinvolto oltre Righini anche Rodolfo Lena (Pd) e Daniele Fichera (Psi) ha portato poi a precisare meglio i parametri di legge sulla superficie da prendere come riferimento per la loro dimensione. Cancellati, infine, i compiti di vigilanza su mercati all’ingrosso e centri agroalimentari di Regione e Roma Capitale (sulle cui attribuzioni nei capi esaminati oggi Fichera si è riservato di esporre delle perplessità in Aula). Via libera a un emendamento di Daniele Sabatini (Ncd) su facchinaggio, trasporto interno e altri servizi ausiliari in queste strutture. I criteri per il sostegno e potenziamento di mercati all’ingrosso e centri agroalimentari fissati dalla Giunta dovranno essere preceduti da un parere della commissione Commercio (emendamento di Di Paolo di Ncd fatto proprio da Ciarla).