”Giuseppe Simeone e Laura Cartaginese sono alla frutta? Attaccano sul personale invece di chiarire il sostegno di FI, di cui non ho mai avuto la tessera, a Nicola Zingaretti a fasi alterne: dalla mozione di sfiducia al bilancio alle proposte di legge”. Lo dichiara in una nota il capogruppo della Lega in Consiglio regionale del Lazio Orlando Tripodi, che aggiunge: ”Sono orgoglioso del mio percorso politico, eletto grazie ai voti dei cittadini senza il sostegno dei capibastone o il legame con un candidato forte attraverso la doppia preferenza: il primo caso vale per Simeone, riferimento di Claudio Fazzone, e l’altro per la Cartaginese, un vero esempio di coerenza politica dimostrato con il voto contrario alla mozione di sfiducia a Zingaretti presentata dal centrodestra e quello favorevole allo scorso bilancio. Altro che il ‘chiacchiericcio da bar’. Per il resto, solo per la cronaca, l’incarico di assessore al Comune di Latina è giunto dopo essere risultato tra i primi degli eletti dalla fine degli anni ’90 in poi e una campagna elettorale svolta in 15 giorni nel 2013 alle Regionali, mentre nel 2016 è sfumato il seggio all’opposizione solo per la vittoria di Damiano Coletta, nato politicamente grazie alla politica del notaio attuata da FI nel capoluogo pontino sia nel 2010 che nel 2015. Una politica del notaio dovuta ai grandi interessi di qualcuno in provincia di Latina, in particolare su uno degli asset più importanti trovando addirittura la quadra con il solito Pd. La ciliegina sulla torna è stata il sostegno a Carlo Medici, sindaco dem di Pontinia, a presidente della Provincia”, conclude Tripodi.