«E’ evidente che la differenziata sia il sistema di raccolta sul quale puntare per andare oltre il conferimento tal quale e recuperare risorse ed energia a beneficio di tutto il territorio. Seppur nel suo solito impegno spot, senza che ci sia un minimo di organizzazione degli interventi, dopo aver dato pessime prove con le vicende Falcognana e Cupinoro, Zingaretti onora un impegno assunto nel Patto per Roma. Promosso, ricordiamo, dall’allora amministrazione capitolina di centrodestra, la stessa che trasformò lo scarno 17 per cento di questo tipo di raccolta ai tempi di Veltroni, in un ottimo risultato da oltre il 30 per cento. E nel giro di pochissimo tempo». E’ quanto dichiara il consigliere Pdl della Regione Lazio, Giuseppe Emanuele Cangemi.
METRO C, AURIGEMMA (PDL)”IMPROTA CHIEDA ALMENO SCUSA”
Oggi l’unico artefice di questa confusione, che ha bloccato pagamenti e sottoscritto due accordi senza rispettarli, riesce addirittura ad avere il coraggio, o meglio la faccia tosta, di scaricare le proprie responsabilità su altri. Consigliamo all’assessore Improta, che ha creato una commedia degna di essere sviluppata in un film dei fratelli Vanzina da proiettarsi nelle sale cinematografiche durante il periodo natalizio, di avere la dignità di tacere e chiedere scusa alla città, ai cittadini di Roma ma soprattutto alle tremila famiglie che per colpa della sua incapacità, non percepiscono lo stipendio da settembre”. Lo dichiara il consigliere Pdl alla regione Lazio Antonello Aurigemma
SVILUPPO LAZIO, ABBRUZZESE (PDL) «PERPLESSI DA LAVORO MAGGIORANZA SU RIORDINO SOCIETA’»
«Il lavoro che la maggioranza regionale sta portando avanti sul riordino delle società regionali lascia perplessi. Non ritroviamo la chiarezza che ci saremmo aspettati nella trattazione di un argomento così delicato come la razionalizzazione di una società come Sviluppo Lazio. Per questa ragione la mia astensione: la strada da fare è ancora lunga, soprattutto quando si affrontano simili temi di primario rilievo». E’ quanto dichiara il consigliere Pdl della Regione Lazio, Mario Abbruzzese
SVILUPPO LAZIO. GRAMAZIO (PDL)”COSI’ COM’E’ NON E’ APPROVABILE”
“La proposta di legge sul riassetto delle società regionali di sostegno alle imprese, allo stato dei fatti, è una delega in bianco alla Giunta Zingaretti. Così com’è non è approvabile”. Lo dichiara il Capogruppo Pdl alla regione Luca Gramazio.
METRO C, AURIGEMMA (PDL)” ZINGARETTI, LUPI INTERVENGANO IMMEDIATAMENTE”
“Solo nella giornata di ieri il sindaco Marino, al termine dell’incontro avuto con il ministro ai trasporti Lupi, annunciava che sulla Metro C non c’erano problemi e che si sarebbe mantenuta la tempistica per ottenere il finanziamento di 300 milioni di euro per il prolungamento fino a piazza Venezia. Oggi apprendiamo, non solo dell’ennesimo impegno non mantenuto sul terzo accordo firmato, ma anche che i cantieri sono fermi dall’8 agosto scorso, cioè da quando l’assessore Improta ha deciso di non ottemperare al pagamento della delibera Cipe. Questa tragicomica situazione in cui si è incanalata l’amministrazione capitolina, su indicazione di Improta – a discapito degli oltre tremila lavoratori coinvolti nell’opera che non percepiscono lo stipendio da settembre – necessita di un incontro urgente con i tre soggetti finanziatori (ministero ai Trasporti, regione Lazio e Roma Capitale), che devono immediatamente intervenire per cercare di sopperire all’incapacità e all’inaffidabilità dell’assessore capitolino ai Trasporti. Non si può a continuare a giocare, non solo sulla pelle dei lavoratori, ma anche sull’importanza di una infrastruttura che rischia di non essere completata per la superficialità con la quale qualcuno ha pensato di gestirla. Giusto per dovere di cronaca, è utile sottolineare i tragici accadimenti che si sono verificati in questi ultimi mesi:
1) ad agosto l’assessore Improta decide di non pagare i 230 mln approvati con delibera dal Cipe a dicembre 2012 e registrati dalla Corte dei Conti nel giugno 2013. Delibera che aveva seguito tutti gli iter previsti dalla legge: istruttoria del Ministero, stanziamento fondi dei tre soggetti finanziatori, parere della Avvocatura Generale dello Stato e registrazione della Corte dei Conti. Improta aveva giustificato questa decisione adducendo perplessità sull’importo troppo oneroso e sulla carenza di controlli.
2) Il 9 settembre l’assessore Improta fa firmare un atto attuativo da Roma metropolitane che riconosce a Metro C, non più l’oneroso importo di 230 mln, ma una somma aumentata di circa 90 mln, cioè 320 mln. E questo senza nessun tipo di istruttoria, senza aver coinvolto gli uffici comunali, ma soprattutto senza averlo mai comunicato agli altri due soggetti finanziatori dell’opera. Prendendo altresì l’impegno di saldare la somma della delibera Cipe entro il 16 ottobre.
3) Il consorzio Metro c, come da accordo, emette fattura per l’importo di 230 mln nel mese di settembre, consapevole che la somma sarebbe stata pagata nel mese di ottobre. L’assessore Improta non ha rispettato l’impegno assunto nell’atto attuativo e il consorzio si vede gravare, oltre alle somme pendenti, anche il pagamento dell’Iva inserito in fattura (circa 30 mln)
4) Si giunge il 24 ottobre alla stipula di un secondo accordo, nel quale l’assessore Improta si impegna, a seguito di una delibera di giunta, a rimodulare gli uffici di controllo su Roma metropolitane e a saldare quanto dovuto dalla delibera Cipe entro il 30 ottobre. Naturalmente, anche qui l’accordo non viene rispettato.
5) Si giunge ad un terzo accordo firmato l’11 novembre, nel quale il consorzio Metro C si impegna ad anticipare oltre all’iva anche gli stipendi del mese di settembre ai dipendenti, e il Comune si impegna a saldare le spettanze dovute, a seguito di verifiche, entro il 30 novembre. Ma dalle comunicazioni che si scambiano gli uffici comunali del Settimo Dipartimento con Roma Metropolitane, Ragioneria Generale del Comune e Corte dei Conti, si evince in maniera inconfutabile che l’atto attuativo del 9 settembre, non solo è privo di controllo da parte dei soggetti finanziatori, ma è stato anche stipulato in violazione delle norme che regolano gli appalti pubblici.
Questi semplici punti sarebbero sufficienti per convincere, qualora ce ne fosse ancora bisogno, il sindaco Marino a congedare seduta stante dal suo incarico l’assessore Improta. Se poi si pensa che a pagare le conseguenze sono le oltre tremila famiglie che lavorano in quest’opera complessa: peraltro si tratta di una delle poche opere finanziate con la disponibilità già nelle casse dell’amministrazione comunale. Arrivati a questo punto penso che il ministro Lupi e il Presidente Zingaretti debbano necessariamente istituire, nell’immediato, un tavolo che veda la loro partecipazione diretta sul controllo di una opera nevralgica per la città e per i cittadini di Roma. Ma, soprattutto, veda anche l’interessamento del Prefetto che, cosi come previsto dal contratto, possa commissariare l’opera per motivi di ordine pubblico dovuti all’incapacità di un assessore che sta portando quest’opera verso il fallimento”. Lo dichiara il consigliere Pdl alla regione Lazio Antonello Aurigemma.