Tra le misure previste dall’articolo 1 (“Disposizioni per la trasparenza”) quella che impedisce incarichi ai manager che abbiano peggiorato progressivamente nei cinque anni precedenti, per tre esercizi consecutivi, i conti di bilancio di enti, società e organismi che rientrano nella sfera delle Regioni. Incluse quelle diverse dal Lazio, come introdotto da una proposta di Cuoritaliani. Tra questi enti vanno ricompresi, grazie a un emendamento di Francesco Storace (La Destra), anche quelli del servizio sanitario regionale.
Introdotti, sempre dall’articolo approvato questa sera, il tetto di due mandati per sindaci e revisori dei conti, la verifica della veridicità delle dichiarazioni rilasciate in occasione degli incarichi (emendamento M5s), bandi per l’ammissione a benefici e provvidenze, un piano di riordino delle Ipab entro il prossimo 15 dicembre, una norma sulle alienazioni relative ai patrimoni Ipab e misure per i contributi 2016 delle società di mutuo soccorso. Le Ater, infine, dovranno pubblicare ogni tre mesi sul sito l’elenco dei locali commerciali in morosità e di immobili in locazione quando affittuari siano partiti politici, organizzazioni sindacali o altre associazioni. La disposizione, grazie a un emendamento cinque stelle, vale anche per gli immobili di proprietà regionale, di ente pubblico dipendente, società controllata o partecipata e organismo pubblico di diritto privato finanziato sempre dalla Regione.
Si è parlato anche oggi della questione Rsa, di trasparenza, di società regionali, di servizi sociali, di urbanistica, di piano casa e di numerosi altri. Tra le critiche: denunce di scarsa trasparenza nelle scelte (Giuseppe Cangemi, Cuoritaliani), presenza di alto tasso di tecnicismi in una normativa intitolata alla semplificazione (Giuseppe Simeone, FI), accuse di mera “gestione del corrente” e alcuni temi affrontati in “malo modo” (Mario Abbruzzese). “C’è troppa roba – ha osservato Pietro Sbardella (Misto) – perché non siete in grado di portare in Aula e fare delle leggi normali, che risolvono i problemi normali”. Daniele Sabatini (Cuoritaliani) ha osservato che la legge contiene temi che avrebbero dovuto essere nell’agenda politica da qualche anno.
Per Fabrizio Santori (FdI) non è accettabile parlare di competitività e sviluppo, visto lo stanziamento totale di 38 milioni di euro “cioè nulla rispetto a quello che è il bilancio complessivo della Regione”. Francesco Storace è stato molto critico nei confronti della maggioranza, accusata di “strafottenza” e “arroganza”, perché a suo dire non ha mostrato alcuna disponibilità nel cercare un confronto sugli emendamenti e, in tal senso, il vicepresidente del Consiglio l’ha diffidata dal presentare il maxiemendamento, da lui definito “un abuso d’ufficio”. Annunciato da Sabatini un ordine del giorno per le dimissioni dell’assessore Lidia Ravera dopo il ritiro in commissione Bilancio della proposta, di iniziativa della responsabile dell’Assessorato alla Cultura, di istituire un Museo del Neorealismo a Fondi (Latina).
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La molteplicità delle materie coinvolte dalla proposta di “Disposizioni per la semplificazione, la competitività e lo sviluppo della Regione” in discussione in Consiglio regionale si è riflettuta nella varietà dei temi toccati dall’avvio del dibattito generale svoltosi in serata alla Pisana. Argomento ricorrente in tutti gli interventi il tema delle residenze sanitarie assistenziali (Rsa) che assorbe da solo 41 milioni di euro (in origine erano 32,8 milioni di euro) su circa 55 dello stanziamento complessivo del “collegato”.
Cifra ritenuta, però, non ancora sufficiente da Valentina Corrado (M5s), che ha reclamato tagli alla politica (indennità e vitalizi dei consiglieri regionali), e da Luca Malcotti, che ha calcolato in circa 40 milioni lo tsunami finanziario che rischia di abbattersi sui servizi sociali comunali. Daniele Fichera (Psi) invece ha invocato in generale l’adozione di strumenti che consentano di conoscere prima quali risorse non possono essere toccate e quali, invece, è possibile allocare diversamente. Positivo per Gino De Paolis (Si-Sel) il superamento in commissione degli schieramenti sul tema Rsa e l’aver portato la compartecipazione regionale alla spesa sociale dei comuni dall’originaria 40 per cento al 50.
Sempre De Paolis ha tenuto a definire il “collegato” un testo ambizioso e utile per il riordino di numerose materie. Ma, nonostante l’apprezzamento per il lavoro svolto dalla commissione Bilancio, non sono mancati da più parti appunti sul metodo. Fichera ha proposto di cambiare modello così da consentire un esame più minuzioso delle proposte, pur manifestando un giudizio positivo sui lavori della quarta commissione. Per Valentina Corrado, nonostante i risultati conseguiti nella Bilancio, resta “non condivisibile” ricorrere a una legge omnibus: alcuni argomenti avrebbero dovuto essere trattati nelle commissioni competenti. Per Malcotti una volta l’assestamento esprimeva un disegno strategico della Giunta più una serie di piccoli provvedimenti per far fronte alle emergenze. Oggi non è così.
Tra le numerose materie oggetto del dibattito di questa sera: agricoltura multifunzionale, urbanistica, demanio civico e piano casa (oggetto di interrogativi e preoccupazioni di Corrado). E ancora: legittimazioni e affrancazioni degli usi civici, piani di utilizzazione aziendale ed edificazioni in zona agricola, attenzione alle fasce deboli (De Paolis). La possibilità di conoscere partiti e sindacati che hanno in affitto immobili Ater, il riordino degli strumenti di programmazione negoziata, indotto Alitalia tra gli aspetti toccatida Malcotti, il quale ha richiamato l’attenzione – tra i punti critici – sul riordino sulle società regionali. Tra i temi affrontati da Fichera: lo sviluppo delle zone agricole, la razionalizzazione di consorzi di bonifica ed enti, la programmazione negoziata, le Ipab, l’indotto ex Alitalia, gli usi civici e qualche perplessità sulle norme in materia di commercio.