Nello specifico, per le aziende di allevamento, è previsto un elenco di misure da attuare nelle annualità 2019-2021 quali: la fornitura di cani da guardiania, lo stanziamento di contributi per stipula di polizze assicurative volte alla sostituzione dei capi uccisi dal lupo e per oneri derivanti dallo smaltimento di carcasse. Sono inoltre programmate attività di formazione e aggiornamento dei veterinari delle ASL, campagna di marcatura gratuita mediante microchip dei cani da lavoro, cattura cani vaganti e randagi in aree rurali, tariffe calmierate con ambulatori veterinari di liberi professionisti. Queste attività sociosanitarie verranno svolte in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Lazio e Toscana e con l’affiancamento di tirocinanti e neo-laureati.
Si svolgeranno infine, a titolo di sperimentazione presso aziende selezionate all’interno di aree naturali protette, attività di prevenzione dei danni, contrasto all’ibridazione, formazione del personale, monitoraggio dei dati di presenza attraverso la costruzione di un geodatabase. È una sperimentazione importante perché ci fornirà una conoscenza più dettagliata del fenomeno al fine di governarlo con più precisione e puntualità. Per l’avviamento delle linee di intervento sono stanziati 500 mila euro dall’Assessorato Agricoltura, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Ambiente e Risorse Naturali ai quali si aggiungono le risorse a carico della Sanità Veterinaria per la prevenzione, contrasto all’ibridazione e attività di informazione.
“Per far ciò abbiamo avviato un percorso di condivisione e coinvolgimento che comprende e impegna alla collaborazione la Regione, il nostro sistema dei Parchi e delle aree protette, le Direzioni competenti, l’intero comparto allevatoriale – parole di Enrica Onorati, assessore Agricoltura, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Ambiente e Risorse Naturali, che ha aggiunto: l’obiettivo è arrivare ad un’unica visione omogenea connessa a interventi plurimi, coordinati e puntuali. Questo è il contributo che con la Regione Lazio abbiamo voluto offrire come gestione e governo della presenza del lupo sul territorio laziale al fine di tenere insieme con il duplice scopo di tutelare il lupo all’interno dell’ecosistema e gli interessi legittimi dei nostri allevatori”.