“Si è aperta oggi in consiglio regionale la discussione sul cosiddetto Collegato al bilancio. Si tratta dell’ultimo capitolo della legislatura e ci auguriamo l’ultimo targato centrosinistra. Un atto che, nonostante le aspettative, non contiene gli interventi urgenti e non procrastinabili di cui, in materia economica, sanitaria, e di sostegno alle famiglie. Grazie alla battaglia condotta come opposizione abbiamo ottenuto che questo Collegato non andasse a coprire i gap e le lacune accumulate in dieci anni in cui la giunta Zingaretti ha dimostrato solo di non essere in grado di affrontare con tempestività, le gravi emergenze in corso. Siamo riusciti a tagliare quanto non era urgente e necessario per rispondere almeno in parte alla negativa congiuntura in cui viviamo. Abbiamo ottenuto che gli articoli inseriti dalla giunta Zingaretti, nel tentativo di rimettere mano alle Ater fossero abrogati. La norma vigente sulle Ater è obsoleta ed inadeguata. Non servono aggiustamenti in corso ma di una legge nuova che aggiorni, non la governance, ma il sistema nella sua generalità a partire dai costi di locazioni. Basti pensare che su 90mila contratti in essere il 20% hanno contratto di locazione di 7 euro 20 centesimi al mese, il 30% hanno costi di locazione di circa 38 euro al mese. Se questi affitti non saranno rivisti e aggiornati saranno sempre aziende in perdita. Viviamo in un momento storico in cui l’aumento dei costi dell’energia e il ritorno dell’inflazione hanno causato nuove disuguaglianze ed hanno acuito le precedenti. La soglia di povertà, a cui migliaia di famiglie nella nostra regione sono costrette, è una ferita aperta che, spiace constatarlo, non si è stato in grado non dico di rimarginare ma quantomeno attutire e contrastare. Non si è stati capaci, in due legislature, di mettere in campo provvedimenti per attenuare l’impatto su cittadini ed imprese dell’innalzamento dei costi della vita e di rafforzare il potere d’acquisto, soprattutto delle fasce più deboli della popolazione. Restiamo la regione con l’aliquota Irpef più alta d’Italia e non un intervento è stato attuato per dare un sostegno a cittadini ed imprese che era ridurre il carico fiscale sui lavoratori. L’economia della nostra Regione è allo stremo. La disoccupazione è cresciuta, sia per via dell’aumento del numero di persone che hanno perso il lavoro sia per l’aumento di giovani in cerca di impiego, il che dimostra che le politiche attuate sono sbagliate. Sulle infrastrutture siamo all’anno zero. La Roma – Latina che dovrebbe sostituire la Pontina è ancora nell’alveo dei miraggi così come, per citarne alcuni, il completamento della tratta ferroviaria Gaeta – Formia, la Pedemontana di Formia o il completamento della trasversale Orte – Civitavecchia. Sulla sanità la giunta Zingaretti ha fatto un capolavoro. In due Legislature abbiamo perso il conto dei piani emanati dalla giunta Zingaretti per abbattere le liste di attesa che sono il vero cancro che logora dall’interno la sanità del Lazio. Il risultato è stato che le liste di attesa da lunghe sono diventate lunghissime perché il problema alla base è stato ignorato. Per ridurre le liste di attesa si deve investire, in tecnologia, personale e rete territoriale, ispirandosi a modelli che hanno funzionato come l’Emilia Romagna o il Veneto, altrimenti l’uscita dal tunnel di cui parlano Zingaretti e D’Amato diventerà l’ennesimo pantano acuito dall’esasperazione costante dei cittadini che si vedono privati dell’acceso alle cure, che devono attendere anche due anni per effettuare un intervento programmato, che non riescono ad avere alcuna garanzia sulla presa in carico, nella cosiddetta fase di follow up, e vengono sballottati da una struttura all’altra senza alcuna certezza. Sui rifiuti siamo fermi ad atti disconnessi incapaci di entrare nel merito della gestione della chiusura del ciclo con le emergenze che, per stessa ammissione dell’assessore Valeriani, sono perennemente alla nostra porta. Ho parlato solo di alcune criticità, a cui andrebbero aggiunte l’incapacità di semplificare la macchina amministrativa e sburocratizzare le procedure, o di realizzare un reale decentramento verso il basso che avrebbe potuto dare maggiori risposte ai cittadini. Oggi viviamo in una fase fragilissima che non consente di giocare le parole ma impone pragmatismo e capacità di intervento rapido ed immediato. L’unico conforto è che tra qualche mese i nostri cittadini avranno l’opportunità di archiviare l’esperienza Zingaretti una volta per tutte scegliendo per il proprio presente e gettando le basi per il proprio futuro”.
Lo dichiara in una nota il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale del Lazio Giuseppe Simeone
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