“Apprendiamo dalla stampa che, a seguito del Patto sottoscritto tra l’autorità guidata da Raffaele Cantone e la Regione Lazio, si sta attuando un’ampia verifica degli appalti regionali per contrastare le infiltrazioni mafiose e gli episodi corruttivi. Ovviamente ciò va nella direzione da noi auspicata ma occorre fare di più“. Lo dichiarano, in una nota congiunta, i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil regionali, Claudio Di Berardino, Andrea Cuccello e Pierpaolo Bombardieri.
“Siamo infatti fortemente preoccupati perché le infiltrazioni mafiose sono ancora troppo forti e troppo radicate nel sistema produttivo della Regione – proseguono i sindacalisti – Pertanto, vista la gravità della situazione, dobbiamo tornare a sollecitare il presidente Zingaretti a dare avvio ad un percorso condiviso di confronto sulle linee guida, da noi proposte, per la definizione di una normativa quadro che regolamenti gli appalti pubblici e la fornitura di beni e servizi. Per contrastare le infiltrazioni mafiose occorre, secondo noi, non solo promuovere con più efficacia i principi di legalità e trasparenza ma anche saper valorizzare le imprese virtuose adottando controlli mirati per abbattere il fenomeno del lavoro nero, l’evasione e aumentare la sicurezza nei posti di lavoro. Elementi strategici per ottenere il nostro comune obiettivo che è la legalità, che dovranno trovare una nuova spinta e un rinnovato sostegno anche attraverso l’applicazione della contrattazione collettiva e gli accordi territoriali. Di non minore importanza, infine, la connotazione della Regione quale Centrale di committente unica degli appalti: risparmio, qualità e ottimizzazione delle risorse sono punti-cardine di un nuovo percorso non più eludibili“.
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