“Considero un primo passo importante il Testo Unico del Commercio atteso da circa vent’anni. C’era una varietà smisurata di leggi che si sovrapponevano fra di loro, rendendo spesso il quadro più confuso. Adesso finalmente viene dato ordine ad un settore che necessita di regole chiare e certe.
Questo testo pur essendo utile purtroppo non è risolutivo. Il comparto commercio è quello che sta pagando il conto più salato, in termini di occupazione, di sopravvivenza, di reddito annuale che diminuisce sempre di più.
Il Testo Unico deve rappresentare il punto di partenza. Abbiamo ordinato tutta la materia, adesso però dobbiamo sostenere l’intero comparto.
Si può rilanciare il commercio nella nostra regione solo coniugando sviluppo economico e turistico, tradizione e cultura. Compito delle istituzioni è di sostenere le ragioni degli esercenti e lavorare in sinergia con le associazioni, realizzando interventi congiunti e non calati dall’alto a favore della categoria.
Lo scenario attuale è sotto gli occhi di tutti. Oggi abbiamo città spesso svuotate e in crisi e le difficoltà delle piccole imprese commerciali si toccano con mano.
A tal riguardo sostengo da tempo l’urgenza di potenziare il Suap dei Comuni, ovvero il centro focale a cui fa riferimento tutta l’attività produttiva. E’ lo strumento che riesce ad accompagnare l’imprenditore nella sua direzione, a velocizzare la sua attività. Sul Suap questa Regione deve quindi scommettere e investire ancora di più. Diventa prioritario avere un’adeguata attenzione per i negozi dei centri storici ed urbani, che vanno incentivati e sostenuti, anche snellendo i meccanismi per le autorizzazioni per la media e piccola distribuzione. E’ evidente che i problemi creati dalla burocrazia ricadono inevitabilmente sulle imprese privandole del vigore amministrativo utile alla produttività.
Purtroppo negli ultimi anni lo abbiamo visto, le attività commerciali chiudono i battenti: e quando una vetrina si spegne non è solo un danno per la singola impresa, ma a risentirne è tutto il tessuto economico e sociale, ecco perché la rete del commercio di vicinato va sostenuta con convinzione.
Bisogna quindi difendere l’occupazione, anche in considerazione del fatto che i posti persi con la chiusura di un negozio tradizionale non vengono recuperati dalla grande distribuzione ed evitare che i centri urbani si spopolino. Per questo occorre rilanciare politiche che favoriscano incentivi economici destinati ad attività artigianali, botteghe d’arte, filiera corta, enogastronomia e prodotti tipici ed altre tipologie di commercio.
Una città commercialmente viva è una città più sicura e che con le sue botteghe mantiene una sua identità. Noi di Forza Italia siamo per la tutela delle botteghe storiche ma anche delle realtà artigiane. Difendere le botteghe storiche vuol dire non solo salvaguardare l’anima delle nostre città e dei nostri quartieri ma anche consentire le trasmissioni di mestieri che rischiano di scomparire.
Il Testo Unico del Commercio, lo ripeto, è solamente il punto di partenza. Sarà nostra intenzione verificare nel corso delle prossime settimane quando affronteremo la sessione di bilancio, quale scommessa intenda portare avanti la Regione su questo comparto, che necessità di risorse finanziarie fondamentali per un rilancio effettivo, atteso da migliaia di piccole e medie imprese del Lazio”.
Lo dichiara in una nota Giuseppe Simeone, capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale del Lazio e presidente della commissione Sanità, politiche sociali, integrazioni sociosanitaria e welfare