(ANSA) – ROMA, 24 SET – ”Vado via a testa alta non so se altri potranno fare lo stesso. Me ne vado avendo azzerato i fondi dei gruppi regionali. Voglio vedere se chiunque verrà farà lo stesso”. Così Renata Polverini nella conferenza stampa in cui ha annunciato le dimissioni ”irrevocabili” da presidente della Regione Lazio, dovute a ”una faida interna al Pdl”. ”Ho interrotto il cammino di un consiglio non più degno di rappresentare il Lazio: questi signori li mando a casa io”, ha aggiunto.
Dopo le dimissioni della governatrice del Lazio Renata Polverini i partiti si interrogano sul futuro della Regione e anche il Parlamento stringe i tempi su nuove misure finalizzate ad assicurare maggior trasparenza ai bilanci dei gruppi. “Da oggi sono libera e dirò tutto quello che ho visto“, ha detto ieri Polverini, prendendo le distanze dai diretti responsabili dello scandalo dei fondi del Pdl. Casini chiede che si “restituisca la parola ai cittadini“. In mattinata l’ufficio politico dell’Udc.
PDL PROVA A FRENARE POLVERINI, NON CE LA FA
di Francesca Chiri
Attese e date per imminenti da giorni, rinviate di ora in ora, le dimissioni di Renata Polverini arrivano alla fine di una nuova convulsa giornata, dopo un ultimo tentativo del Pdl di fermare la governatrice. Ma non basta neppure lo sforzo finale, quello operato dal segretario Angelino Alfano, che poche ore prima della decisione definitiva prova a convincere la Presidente della Regione Lazio almeno a rinviare la decisione. Per evitare reazioni a catena, per portare a casa almeno quel gesto di buona volontà, con l’approvazione del piano generale di tagli messo a punto dalla governatrice nelle ultime ore. E non basta neanche la telefonata del Cavaliere, resa nota dalla stessa governatrice uscente nel corso di una conferenza stampa, per far cambiare idea a Renata. Una decisione che apre nuovi e immediati scenari in un Pdl diviso su questa vicenda e impongono a Silvio Berlusconi di imprimere quella ‘svolta’, richiesta anche dentro il partito. A cominciare da un codice etico e controlli ferrei sui rimborsi elettorali. IL tutto in vista delle tandem delle elezioni nazionali e regionali, un delicatissimo banco di prova per l’ex premier che domani farà il punto della situazione con i coordinatori ed i consiglieri regionali, insieme al segretario Alfano. A dare la spinta decisiva verso le dimissioni ‘irrevocabili’ della Polverini è stato l’intervento del leader centrista, Pier Ferdinando Casini: chiede, anche se a titolo personale, di andare al voto, anticipando quelle che potrebbero essere domani le decisioni dell’ufficio politico dell’Udc. Caduto il sostegno dei centristi, e sommando le annunciate dimissioni del consigliere di Fli, di quello dell’Api a quelle di Pd, Idv e Sel, si sarebbe raggiunto infatti il numero dei 36 consiglieri dimissionari necessario a far cadere la giunta. “Dopo il marcio che è emerso, dopo la cupola che ha fatto venire fuori uno schifo, la cosa migliore è restituire parola ai cittadini” annuncia Casini al fine giornata […]
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