È stato indetto un Consiglio Nazionale di ANCI esclusivamente dedicato all’informatizzazione dei Piccoli Comuni italiani.
È un primo inequivocabile segnale di una inversione di tendenza nelle politiche del territorio, nelle aree interne e montane, là dove insistono oltre 5000 Comuni, tra borghi e paesi di piccole e piccolissime dimensioni, che hanno trovato nel Piano Nazionale di Rinascita e Resilienza un approdo importante, così come il rifinanziamento della Snai, la strategia nazionale delle aree interne.
La mission di ANCI è contrastare lo spopolamento e favorire l’insediamento nei comuni con meno di 5000 abitanti, all’insegna dello sviluppo sostenibile, della manutenzione del territorio, della buona occupazione e della tutela del paesaggio e del patrimonio culturale della Penisola.
Da anni ANCI si batte contro lo spopolamento dei piccoli comuni che spesso si trovano nelle aree rurali e interne e l’esodo nei centri urbani è all’origine di fenomeni conseguenti all’abbandono di territori fragili: quali disastri ambientali, inquinamento, dissesto idrogeologico, consumo di suolo, spreco di risorse, ingorgo delle aree periferiche metropolitane.
“Per perseguire lo sviluppo sostenibile a livello ambientale, sociale ed economico è quindi necessario incentivare la strategia del controesodo – dichiara Lubiana Restaini, coordinatrice della consulta dei Piccoli Comuni di Anci Lazio – che comporta una serie di misure che tendano a creare le condizioni per restare nei luoghi natii, soprattutto con occasioni di lavoro giovanili.
Così sin dalla legge n°158/2017 si sono susseguiti provvedimenti in tal senso: incentivi al trasferimento e all’avvio di nuove attività, datori di lavoro che assumono chi si trasferisce e che potranno godere di uno sgravo contributivo; sostegno alle famiglie e all’avvio di nuove attività produttive legate all’agricoltura, all’artigianato e al commercio.
Infine l’intervento più importante: Banda ultra larga – telefonia fissa e mobile, scavi che possono essere connessi alla metanizzazione degli oltre 1000 Piccoli Comuni che ne sono privi.
L’emergenza dovuta al Covid-19 ha messo ancor più in evidenza la necessità di annullare quanto prima il divario digitale ancora presente nella gran parte del Paese.
I problemi legati principalmente alla copertura di rete internet, in particolare nelle aree più marginali, ma anche in difficoltà rispetto alle linee telefoniche mobili e fisse, rischiano di isolare sempre più un’ampia parte del territorio nazionale e di non consentirne lo sviluppo.
Portare a termine con determinazione ed accelerazione il Piano Nazionale della Banda Ultra Larga, significa aumentare significativamente la competitività dei nostri territori e dell’intero Paese.
Attendiamo quindi con particolare interesse quanto avrà da dirci Massimo Castelli, Coordinatore Nazionale della Consulta Piccoli Comuni, che tra l’altro parteciperà alla prossima Consulta ANCILAZIO”.
Dott.ssa Lubiana Restaini Coordinatrice dei Piccoli Comuni del Lazio
Via dei Pre
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