Riallacciare il Comune di Cori all’acquedotto del Simbrivio. Questo l’obiettivo con cui il sindaco di Cori, Mauro De Lillis, chiede un incontro con le parti: in primis l’Autorità di Bacino del Tevere, ma anche l’A.T.O. 4 Latina e Acqualatina.
De Lillis intende concordare l’allacciamento delle condotte di Cori capoluogo al Simbrivio a seguito di disfunzioni e costi che spiega nella lettera indirizzata alle sedi competenti:
“1. La fonte di acqua che attualmente serve la città si trova in un punto molto basso rispetto all’abitato e pertanto sono necessarie pompe di sollevamento di notevole forza per innalzare l’acqua nel punto più alto possibile per poi, per gravità, poterla distribuire, con evidente dispendio di energia e conseguenti rilevanti spese;
2. La stessa acqua proveniente dal punto di prelievo contiene percentuali di arsenico spesso al di sopra di quanto stabilito dalla legge nel merito e, perciò, il gestore ha dovuto dotarsi, con costi di acquisto e di gestione elevati, di impianto di dearsenificazione per garantire la potabilità dell’acqua per uso umano;
3. Periodicamente il dearsenificatore denuncia problemi (per malfunzionamento dei filtri e per altre disfunzioni) che ne impediscono il corretto utilizzo, con conseguente innalzamento dell’arsenico e con l’obbligo, per il sottoscritto, di emettere ordinanze per evitare l’uso dell’acqua, oltre al fatto di dover chiedere al gestore di provvedere al fabbisogno di acqua potabile della cittadinanza con autobotti parcheggiate in vari punti della città, con evidentissimo dispendio di denaro e di energie, oltre al notevole disagio per i cittadini”.
Nell’incontro si chiederà, dunque, di considerare tutto questo per valutare l’opportunità di allacciare l’acquedotto di Cori a quello del Simbrivio, garantendo così una più salubre e corretta fornitura di acqua, riducendo i disagi per la cittadinanza, evitando un inutile dispendio di denaro e di risorse.