Nella seduta di Consiglio Comunale del 27 Ottobre scorso, Europa Verde Terracina, dopo aver protocollato un accesso agli atti su tutte le delibere e determine degli ultimi anni, ed analizzato gli atti ottenuti, ha presentato una interrogazione per conoscere lo stato delle attività e i tempi necessari per la riapertura al pubblico della Biblioteca Comunale “ADRIANO OLIVETTI”.
Per la Biblioteca, tristemente chiusa ormai dal 5 maggio 2021, nel 2022 sono stati stanziati 375.000 euro (300.000 dalla Regione e 75.000 dal Comune) per un intervento di recupero e miglioramento dei servizi culturali e delle condizioni per la sua fruizione fisica ed intellettuale.
“Purtroppo in risposta alla nostra interrogazione sullo stato delle attività inerenti la riapertura della Biblioteca cittadina Adriano Olivetti, si è compreso chiaramente che bisognerà attendere ancora molto prima di rivedere la Biblioteca aperta e fruibile.
Il Progetto esecutivo/definitivo il cui incarico era stato affidato a dicembre del 2022, ad oggi, dopo 10 mesi non ha ancora completato l’iter di approvazione e nel frattempo l’Amministrazione ha dovuto chiedere, alla Regione Lazio, la proroga per affidare i lavori, impegno che scadeva il 15 Ottobre 2023 e che è stato prorogato appunto al 31 dicembre del 2023.
Quindi nei prossimi 40 giorni lavorativi, perché tanto manca alla fine dell’anno, l’Amministrazione per rispettare i termini di proroga concessi dalla Regione a settembre, ed ottenere la seconda tranche pari al 30% del contributo regionale di 300.000€ concesso ad aprile del 2022, dovrebbe approvare il progetto definitivo, avviare la gara, assegnarla, produrre tutte le autorizzazioni ed i pareri previsti per legge, definire il contratto di appalto ed il verbale di affidamento dei lavori, rideterminare il quadro tecnico economico post gara.
Ecco, riuscire a fare tutto ciò in 40 giorni ci sembra una impresa impossibile, e non vorremmo poi vedere addirittura revocato il finanziamento regionale! Dal momento dell’avvio dei lavori, poi sono previsti, abbiamo appreso dall’assessore competente, 270 giorni solari consecutivi feriali e festivi inclusi per completare l’opera. Insomma, restando con i piedi per terra, se va bene tra completamento dei lavori, decisione se affidare il servizio in gestione esterna o gestirlo internamente, soluzione dei problemi di personale e dotazioni, se ne parla forse nel 2025, e ci piacerebbe essere smentiti con i fatti.
A questo, come è stato comunicato nella risposta in Consiglio con imbarazzante tranquillità, si somma anche il problema di spostare le decine di migliaia di beni librari dalla Biblioteca, spostamento senza il quale non è possibile dare l’avvio ai lavori, perché in questi due anni, nessuno si è preoccupato neanche di spostare e mettere in sicurezza il patrimonio librario, nonostante i fantomatici e ridicoli proclami di trasferire tutto ed attivare il servizio nel Palazzo della Bonificazione Pontina (chiuso dal 2018) con annessi caffè letterari e terrazze per la lettura,
come riportato in un comunicato dell’Amministrazione del settembre del 2021. Abbiamo invece appreso che i volumi sono ancora a marcire nella Biblioteca tra polvere e cenere visto il principio di incendio di qualche anno fa, a seguito del quale non abbiamo capito se ci fu mai un intervento di ripulitura dei locali e dei volumi interessati. Sulle sorti della Biblioteca Olivetti, a due anni dalla sua chiusura, ancora non si riesce a vedere la luce e ci vorrà ancora molto tempo prima che i cittadini di Terracina, i suoi studenti ed i suoi turisti possano tornare ad avere uno straccio di servizio bibliotecario.
Nel frattempo, in questi anni, oltre al rischio di perdere l’imponente patrimonio librario di oltre 45.000 beni librari, non si è stati in grado di organizzare una parvenza di servizio bibliotecario sostitutivo e neanche ci si sta lavorando, nonostante i proclami a favore della cultura che sentiamo quotidianamente. Su questi due aspetti gravi (rischio di perdita del patrimonio librario e assenza di un servizio sostitutivo) riteniamo possibili azioni sulle quali stiamo ragionando con i nostri legali.
Ora ci sarebbe davvero da chiedersi i motivi veri per cui, pur in presenza del finanziamento, questo progetto è stato gestito con questa inefficienza, lentezza, inefficacia ed irresponsabilità, come se il fatto, grave, che la città fosse priva dei servizi di biblioteca non costituisse un problema ed una priorità per chi ha amministrato, in questi anni, la città, avendo invece favorito uno stato cronico di deprivazione culturale.
Forse perché molti di quegli amministratori, non hanno avuto il privilegio, come me, di studiare e formarsi in quella Biblioteca, luogo simbolico della storia politica e culturale moderna di Terracina, un bellissimo pezzo di storia della nostra Città, realizzata nel 1958 su finanziamento di Adriano Olivetti e progetto dell’architetto Luciano Giovannini, come Centro Sociale della Comunità di Terracina nato dal Movimento Comunità fondato da Adriano Olivetti a Torino nel 1948. Una storia che, nonostante “le doglianze” espresse in Aula dall’assessore De Felice al riguardo, continuo a ritenere che non sia purtroppo conosciuta da molti cittadini ed amministratori di questa città, e l’Amministrazione invece dovrebbe impegnarsi per farlo.
Noi continueremo a fare testimonianza e pressione in tutte le sedi comunale, regionale e nazionale e ci auguriamo che il Comitato cittadino spontaneo presto si risvegli e si unisca finalmente all’azione”.
Gabriele Subiaco, Consigliere al Comune di Terracina per Europa Verde, co-portavoce di Europa Verde Terracina, Consigliere Nazionale di Europa Verde.
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