“Avevamo ragione. Una comunicazione dell’Area ciclo integrato dei rifiuti ha confermato (a noi, all’Arpa, a Roma Capitale, alla Prefettura di Roma e all’Anac) che la delibera 199/2016 che amplia le discariche esistenti è ormai realtà e che la Regione Lazio targata Nicola Zingaretti ha intenzione di applicarla entro la fine del mandato”. Queste le parole con cui Fabio Altissimi, patron di Rida Ambiente, ha commentato una nota della Regione arrivata a termine di un lungo carteggio iniziato con la comunicazione dell’azienda di Aprilia di non poter ricevere più i rifiuti raccolti da Ama nella Capitale.
Come noto, la Rida Ambiente aveva chiesto alla Regione Lazio di indicare nuovi invasi dove poter smaltire lo scarto derivante dal processo di trattamento, che usa le migliori tecnologie presenti sul mercato in termini di flussi da avviare a recupero, pena dover chiudere le porte ai rifiuti romani stante la mancanza di invasi disponibili nella Regione. Nel frattempo il sequestro di un impianto pontino ha messo in difficoltà molti Comuni pontini che, non sapendo dove conferire l’organico, al netto di lunghi e dispendiosi viaggi fuori regione a carico dei cittadini, hanno indicato alla Regione la possibilità di conferire in Rida come avvenuto fino al giugno scorso o, in caso di impossibilità, chiesto di risolvere in tempi brevi la querelle giudiziaria con Rida Ambiente.
“La risposta della Regione Lazio è stata sorprendente – continua Altissimi – da una parte ha fatto capire ai Comuni che la direttiva è quella di destinare l’organico alla produzione di compost, travalicando quindi anche l’eventuale sentenza a noi favorevole del Tar, dall’altra ha gettato la maschera affermando testualmente che “la Regione Lazio, con D.g.r. 199/2016, ha adottato il previsto aggiornamento al vigente piano rifiuti, il quale sarà approvato non appena si concluderà la fase di v.a.s. a cui risulta allo stato sottoposto”.
In quella delibera della Giunta regionale c’è un passaggio emblematico: “E’ pertanto necessario prevedere da subito la possibilità di effettuare ampliamenti e/o sopraelevazioni degli impianti esistenti e in esercizio, secondo le normative vigenti”. Sempre lo stesso documento elenca gli invasi in esercizio: teoricamente questi sono solo la Pontina Ambiente srl di Cecchina (Albano Laziale), la Lazio Ambiente spa di Colle Fagiolara (Colleferro), la Mad srl di Cerreto (Roccasecca) e la Viterbo Ambiente srl a Le Fornaci (Viterbo). Ma una postilla conferma che la Mad srl di Crepacuore (Civitavecchia) ha in procinto due lotti da realizzare, e che la Indeco e la Eco Ambiente di borgo Montello sono sotto valutazione per l’ampliamento delle capacità, rispettivamente, per ulteriori 165 mila mc e 400 mila mc. A questo vanno aggiunti i mega invasi di Malagrotta ancora non avviati a post gestione.
“Ecco il piano di Nicola Zingaretti, del PD e dei funzionari regionali – conclude Altissimi -. Da mesi domandiamo pubblicamente se l’emergenza rifiuti e la decisione di sopperire agli impianti chiusi autorizzando tritovagliatori, che aumentano a dismisura il numero di rifiuti in discarica, non fosse diretta a tutto ciò, ma in molti ci hanno attaccato come portatori di interessi di parte. La domanda da porsi ora è: chi ci guadagna? Sempre gli stessi, soprattutto coloro che rischiavano di non avere più nulla da vendere, ossia una discarica già piena. Un ultimo regalo del Pd, a pochi mesi dalle elezioni”.