La legge è composta da tre capitoli e quindici articoli. Il testo:
Per la definizione della paga base e premialità si rimanda alla contrattazione collettiva, superando l’attuale situazione in cui sono esclusivamente i datori di lavoro a dettare le condizioni economiche.
La Legge prevede, inoltre, la realizzazione di un Portale del lavoro digitale a cui si possono iscrivere lavoratori e piattaforme e che permette di godere degli strumenti e contributi messi a disposizione dalla Regione Lazio.
Sarà invece la nuova Consulta regionale del lavoro digitale a permettere il continuo aggiornamento dei temi e della consultazione tra le parti. Alla Consulta, inoltre, spetta l’elaborazione di una Carta dei diritti dei lavoratori digitali con l’obiettivo di promuovere principi, regole e tutele a garanzia dei lavoratori e delle piattaforme nonché di sostenere il principio di consumo responsabile. Per il biennio 2019-2020 sono messi a disposizione 2 milioni e 100 mila euro per le politiche di assistenza e per la realizzazione del portale dedicato.
“La Regione Lazio approva la prima legge in Italia su rider e lavoro digitale. Una legge partecipata, frutto del confronto con i lavoratori, con le aziende del settore e con i sindacati, per garantire tutele e sviluppo. Grazie a tutti i protagonisti di questa vittoria e al Consiglio regionale. Nel Lazio dimostriamo che innovazione e diritti devono marciare nella stessa direzione” – così il presidente, Nicola Zingaretti.
“‘È un grande giorno per la nostra Regione: abbiamo approvato la prima legge sul lavoro digitale in Italia. La legge ‘Norme per la tutela e la sicurezza dei lavoratori digitali’ è il risultato di una battaglia di civiltà per la dignità nel lavoro. Il testo porta in emersione il lavoro della gig economy, garantendo i diritti e tutele a tutte le lavoratrici e lavoratori che fino oggi ne erano privi e consente la trasparenza di mercato alle piattaforme. La Legge coniuga diritti e innovazione e promuove lo sviluppo responsabile dell’economia digitale. Al testo definitivo siamo arrivati dopo una lunga fase di incontri e concertazione con tutte le parti, in cui non è mancata la consultazione su web, il lavoro di approfondimento svolto in sede di commissioni consiliari Lavoro e Bilancio e in Consiglio regionale. Difendiamo i diritti e sosteniamo lo sviluppo responsabile dell’innovazione e dell’economia” – il commento di Claudio Di Berardino, assessore al Lavoro e Nuovi diritti.