“I regali di Natale ai politici? Tutto avveniva in un ambito istituzionale, tutte le aziende normali lo fanno. Che cosa c’è di male? Si trattava, comunque, di regali non impegnativi, di poco valore“. E’, in sintesi, quanto sostenuto ieri davanti al Gip da Manlio Cerroni, il proprietario della discarica di Malagrotta e figura chiave dell’inchiesta sui rifiuti a Roma e nel Lazio. Parlando dei suoi rapporti con il mondo della politica locale, l’anziano imprenditore ha detto che di “illecito non c’era nulla” e tutto avveniva “nel rispetto della legge vigente“.
Nel corso dell’atto istruttorio Cerroni non ha accusato nessuno e ha fortemente difeso i suoi più stretti collaboratori, molti dei quali finiti come lui ai domiciliari: “Sono persone capaci, fidate e affidabili. Di sicuro è gente competente. Non è un caso che io abbia realizzato discariche in tutto il mondo, in Nord America per il governo canadese, in Brasile, in Francia, in Spagna, in Giappone, in Australia grazie all’alta tecnologia alle mie capacità professionali“. Cerroni, facendo suo il soprannome di “Supremo” ha negato di essere a capo di un’associazione per delinquere: “Mi chiamano così, perché nella materia sono un’autorità. Mi occupo dei rifiuti da quando ero bambino. C’è forse a Roma o nel Lazio qualcuno più esperto di me?“.