“Dobbiamo essere molto chiari perché altrimenti non se ne esce fuori – ha detto il ministro a Napoli a margine di un convegno – lì c’é un impianto che è utilizzato al 50%, produce combustibile e derivato dei rifiuti. Per evitare che Roma vada in emergenza e che la gestione dei rifiuti scivoli nelle mani di settori non proprio trasparenti, per rispettare le direttive europee, le leggi nazionali, per cercare finalmente di liberare Roma, capitale d’Italia, dalla schiavitù delle discariche e allinearla agli standard delle altre capitali europee bisogna utilizzare a pieno gli impianti esistenti per recuperare i rifiuti“.
“Non si capisce perché un impianto costruito con i soldi pubblici debba funzionare al 50% – ha aggiunto – debba rappresentare il simbolo di una incapacità di governo razionale e secondo le regole europee e le leggi italiane del ciclo integrato dei rifiuti. La legge prevede che quell’impianto sia utilizzato per produrre combustibile e derivato dei rifiuti, la legge non dice che quell’impianto deve trattare solo i rifiuti della Ciociaria. A questo punto chi si oppone è contro la legge“.