Abbiamo appreso della notizia degli arresti disposti ed eseguiti questa mattina dalla procura capitolina relativamente alla gestione dei rifiuti nel Lazio e, di certo, non possiamo dire che non ce lo aspettassimo.
La nostra associazione è da anni costituita parte civile nei processi legati al ciclo dei rifiuti nella nostra Regione e la situazione per noi è stata sempre allarmante e allo stesso tempo disarmante.
Lo abbiamo gridato in ogni sede.
Se vi saranno i presupposti certamente saremo anche in questo processo al fianco della Procura, affinché vengano verificate le eventuali responsabilità e puniti i responsabili.
Aldilà delle vicende giudiziarie che faranno certamente il loro corso, oggi forse per la prima volta si ha la sensazione che finalmente possano esserci i presupposti per poter spezzare quei meccanismi che da anni avevano legato gestori ed Amministrazioni, determinando una situazione ordinaria di emergenza costante a svantaggio della salute dei cittadini, oltre che un danno economico per le casse dell’erario.
L’inchiesta a nostro avviso dovrà proseguire anche sulle vicende della discarica di Viterbo, sul lodo milionario sottoscritto tra gestore appartenente allo stesso gruppo di quello di Malagrotta e pubblica Amministrazione, oltre che su ipotesi di reato legate ai disservizi della municipalizzata romana e non da ultimo nella mancata realizzazione dei siti di compostaggio comunale che l’amministrazione avrebbe dovuto assicurare soprattutto nella provincia di Roma.
Tutte queste vicende ci sembrano possano essere forse legate da un probabile filo conduttore che per anni ha tenuto “legata” la gestione dei rifiuti nel Lazio.
Oggi possiamo immaginare che, indipendentemente dagli esiti delle vicende processuali, la nostra regione sia pronta ad iniziare una nuova epoca basata sul ciclo virtuoso della gestione dei rifiuti.
Cesare Budoni