“La gestione dei rifiuti nella Regione Lazio si può sintetizzare come un pasticciaccio brutto solo grazie all’inconsistenza delle azioni, e dei relativi atti, messi in campo sinora da Zingaretti e la sua giunta. Ogni intento è stato disatteso a partire dalle dichiarazioni programmatiche, era marzo 2013, del presidente Zingaretti che aveva annunciato che entro dicembre di quell’anno la regione si sarebbe dotata di un nuovo piano dei rifiuti. Un piano che avrebbe messo in sicurezza l’emergenza rifiuti e dato risposte puntuali ai territori. Di tutto questo non c’è nulla nonostante l’approvazione del piano regionale dei rifiuti ad agosto 2020. Anche in quell’occasione Zingaretti e la sua giunta avevano detto che tutti i problemi sarebbero stati risolti. Oggi basta guardarsi intorno per comprendere che non è così e che, al contrario l’emergenza invade le nostre città, inonda ogni angolo delle strade a partire da quelle di Roma Capitale dove si è assunta l’unica scelta possibile e logica, come sosteniamo da sempre, per rispondere all’emergenza che sta nella realizzazione di un termovalorizzatore. Scelta che ha spaccato il partito di Zingaretti e portato il Governo Draghi, a bypassare la Regione, ad intervenire dotando Roma di poteri straordinari proprio per la realizzazione dell’impianto. Oggi ci troviamo in aula a discutere la proposta di legge per la istituzione degli Egato, Enti di governo degli ambiti ottimali, portata alla fine di questa legislatura, rendendola di fatto debole considerato che la prossima legislatura, al di là del colore che la contraddistinguerà, potrà riformularla e rivederla in modo diverso rischiando di rendere questo lavoro del tutto inutile. Parliamo di una proposta che ha avuto un tortuoso iter in commissione, annunciato, iniziato e bloccato a causa degli attriti nella maggioranza ed arrivata in aula con un diktat del presidente Zingaretti che, anche se non è presente in aula privandoci del “piacere” di un confronto con lui, ha scelto di sottrarla alla commissione. Parliamo di una proposta di legge che è arrivata in ritardo e come ha sottolineato la Cgil in commissione è stata priva di qualsivoglia confronto rivelandosi inconcludente, sconclusionata, incompleta, mancante rispetto all’organizzazione stessa del servizio ed incapace di assicurare effettivamente la chiusura del ciclo dei rifiuti sui territori di competenza. Proprio per queste ragioni, ritenendo il testo sommario e facendo tesoro delle osservazioni fatte in commissione, come Forza Italia abbiamo scelto di intervenire in modo puntuale su ogni articolo di questa proposta di legge presentando una serie di emendamenti, alcuni dei quali di natura ostruzionistica, perché speriamo di portare in questo consiglio un dibattito ed una responsabilità che sinora è mancata ma soprattutto dare consequenzialità e sostanza a quanto definito sinora. Alcuni emendamenti ad esempio mettono in sicurezza quanto scritto nel piano regionale dei rifiuti, ad esempio gli Ato, specificando quali siano, le loro funzioni, la loro precisa definizione, cosa debbano fare e cosa non debbano fare. Passaggi che non possono essere limitati ad una deliberazione di consiglio regionale ma che debbono avere cogenza di legge. Altri emendamenti sono finalizzati a dare un ruolo alle Province che, seppur ridimensionate, restano gli Enti di governo dei rifiuti così come stabilito dal testo unico dell’ambiente 4e che come tali non possono essere ignorate e definire un iter preciso per gli atti formali definiti dall’Egato anche per dare una omogeneità nella forma e nei contenuti. Abbiamo proposto alcuni emendamenti di natura finanziaria affinchè l’applicazione della legge possa avere la giusta copertura senza gravare sui Comuni che non hanno risorse per far fronte agli adempimenti previsti e mirati a specificare i contenuti del Piano di Ambito che non può prescindere da una puntuale ricognizione dell’esistente sia sotto il profilo occupazionale, che dei mezzi e dell’impiantistica. L’auspicio è che non venga troncato il dibattito nell’interesse dei territori e per la risoluzione vera di una emergenza contingente quanto continuativa. Se così fosse avremo l’ennesima legge approvata tanto per fare ma priva di qualsiasi effetto”.
Lo dichiara in una nota il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale del Lazio Giuseppe Simeone
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