Dalla città pontina, dove oggi ha organizzato la tavola rotonda “Le ecomafie in provincia di Latina“, Legambiente ha presentato le sue proposte per fermare le illegalità ambientali e liberare il territorio pontino dall’ecomafia. L’associazione ambientalista rilancia la proposta di istituire una Direzione Distrettuale Antimafia a Latina. In secondo luogo, secondo Legambiente, occorre rafforzare la lotta all’abusivismo edilizio come prima strategia di contrasto alle illegalità; investire in termini di uomini e mezzi in favore delle Procure e delle forze dell’ordine; investire su azioni investigative soprattutto di carattere patrimoniale; promuovere progetti di educazione ambientale e alla legalità tra le giovani generazioni.
Un passaggio anche sulla Terra dei Fuochi: “Questa emergenza – ha spiegato Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente – non è solo campana ma riguarda tutto il territorio nazionale. La prima cosa che farà Legambiente è risalire le rotte indicate dal pentito, dai rifiuti al loro smaltimento. Il ciclo illegale dei rifiuti e il loro interramento è un problema che riguarda e coinvolge diverse regioni italiane. Pertanto chiediamo che vengano rafforzate le attività di controllo, prevenzione e contrasto delle attività illegali, che vengano dati alla magistratura e alle forze dell’ordine strumenti adeguati e che vengano accelerati i tempi dei giudizi“. Marco Omizzolo ha poi ricordato la figura di Don Cesare Boschin, parroco di Borgo Montello ucciso nella canonica nel 1995: “A 19 anni dalla sua morte – ha detto – sappiamo che fu una delle prime vittime dell’Ecomafia perché aveva denunciato il traffico notturno e illegale di rifiuti che interessava quella discarica“.