giovedì 21 Novembre 2024,

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Rifiuti: Marrazzo a Noe, mai pressioni per Di Carlo assessore

scritto da Redazione
Rifiuti: Marrazzo a Noe, mai pressioni per Di Carlo assessore

Sapevo che (Di Carlo) era una persona vicina a Cerroni ma a mio parere la questione era irrilevante, anche perché le decisioni le avevo già prese e perché non ero orientabile. Non ho avuto pressioni per nominare assessore Di Carlo“. Così l’ex governatore del Lazio del Pd Pietro Marrazzo, sentito come testimone dai carabinieri del Noe e dal pm di Roma Maria Cristina Palaia il 26 novembre 2010, parlava dell’assessore Mario Di Carlo (Pd), morto nel 2011, un pilastro del ‘sistema Cerroni’ secondo la procura e il Gip. Marrazzo attualmente è indagato per falso e abuso d’ufficio per l’autorizzazione al gruppo di Manlio Cerroni nel 2008 per il rigassificatore di Albano Laziale, data in veste di commissario all’emergenza rifiuti. Respinge ogni accusa e si é detto pronto a dare chiarimenti ai pm.
La nomina di Di Carlo (ad assessore regionale alla Casa, ndr) deriva da una necessità di riequilibri all’interno del partito di maggioranza (il Pd) – dice Marrazzo rispondendo a una domanda –. La scelta di Di Carlo derivava dalle sue capacità di rappresentante del Pd“. “A Di Carlo non ho mai dato la delega ai rifiuti – prosegue Marrazzo -. A un certo punto avevo bisogno di una persona che mi aiutasse a svolgere attività di concertazione nel settore e per questo mi sono rivolto a lui, che ritenevo molto capace in tal senso“. Cosa che secondo Marrazzo non era garantita dall’allora assessore all’Ambiente Filiberto Zaratti (Verdi), che l’ex governatore ricorda contrario ai termovalorizzatori, “pur godendo della mia stima“. “Non ho avuto pressioni per nominare assessore Di Carlo – dice ancora Marrazzo -. Escludo che Cerroni mi abbia mai parlato di Di Carlo e della sua nomina. Escluderei di averlo incontrato in prossimità di tale nomina“. Marrazzo ribadì più volte nel corso della deposizione di aver preso “in piena autonomia” la decisione sul termovalorizzatore di Albano e che “é una falsità” che a decidere sia stato Di Carlo, come affermò quest’ultimo.

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