E’ rivolta in Ciociaria contro l’arrivo dei rifiuti da Roma. Giornata di alta tensione, ma senza incidenti, oggi a Colfelice, il comune del frusinate dove si trova l’impianto Tmb gestito dalla Saf e destinato a ricevere 430 tonnellate di immondizia al giorno dalla Capitale. Centinaia di persone si sono ritrovate, dalle prime ore di questa mattina, davanti all’impianto per dire no alla decisione del ministro Corrado Clini che prevede il trasferimento nel frusinate di parte della spazzatura prodotta nella ‘citta’ eterna. Un provvedimento che sta scatenando forti contestazioni con gli abitanti della zona che si dicono pronti anche alle barricate. Ma, nel pomeriggio, un’ordinanza firmata dal sindaco della capitale, Gianni Alemanno, ha disposto “il conferimento a Malagrotta dei rifiuti trattati negli impianti di Tmb individuati dal Commissario nelle altre province della Regione Lazio. Con l’ordinanza si dispone che i rifiuti indifferenziati prodotti a Roma, Fiumicino, Ciampino e Città del Vaticano saranno comunque smaltiti nel territorio romano e non nelle province in cui sono ubicati gli impianti di trattamento deputati alla lavorazione degli scarti indifferenziati“.
Una sorta di rassicurazione per i territori interessati, Frosinone, Viterbo e Albano. In mattinata, intanto, numerosi i camion con i rifiuti della Ciociaria erano rimasti bloccati davanti all’impianto presidiato dai manifestanti, sostenuti da una cinquantina di sindaci del Cassinate e di altre zone della provincia, da esponenti dei comitati e delle associazioni locali. Con i compattatori a lungo fermi nella zona, l’aria si è fatta presto quasi irrespirabile I compattatori sono riusciti a entrare solo dopo alcune ore quando la protesta si è allentata. La polizia, con numerosi uomini in assetto antisommossa, ha ‘blindato’ l’intera area evitando disordini. Oggi a Colfelice sono arrivati anche i carabinieri del Noe, inviati dal ministro Clini: i militari hanno ispezionato l’impianto per verificarne condizioni e capacità di funzionamento. L’esito del sopralluogo dovrebbe conoscersi entro due, al massimo tre giorni.
I camion da Roma non si sono visti (potrebbero arrivare solo la prossima settimana), ma l’attenzione resta ai massimi livelli. Dieci sindaci hanno partecipato a una riunione con il presidente della Saf, Cesare Fardelli, per fare il punto sulla situazione. Un gruppo di primi cittadini avrà il compito di vigilare sugli sviluppi della vicenda. “Noi speriamo sempre in un ripensamento – dice il sindaco di Colfelice, Bernardo Donfrancesco -, altrimenti andremo avanti con le proteste perché dobbiamo tutelare la salute dei cittadini e il nostro ambiente. Il ministro Clini riveda la sua decisione. Si dimostri buonsenso e non si vada avanti con questa decisione che penalizza il nostro territorio“.
Intanto la Provincia di Frosinone ha presentato ricorso al Tar contro il decreto Clini, mentre la stessa iniziativa la stanno portando avanti alcuni Comuni del Cassinate.