“Monnezzaro, io faccio solo questo” Così si è descritto Manlio Cerroni nell’interrogatorio di garanzia al quale è stato sottoposto dal gip Massimo Battistini il 15 gennaio scorso. “Io sono la monnezza e adesso racconterò che cosa è successo perché io sono entrato in questo regno brevissimamente nel settembre del 1946 alla società Satur dove titolare era Enrico Brandizzi, un imprenditore agricolo di Roma con aziende a Frosinone, con aziende ad Aprilia ed eccetera“. Comincia così un lungo excursus in cui l’imprenditore spiega come è diventato il “Re della Monnezza“, tanto da essere chiamato “Supremo” dai suoi sodali. Cerroni spiega le tecniche adottate nelle sue discariche e sottolinea che quando i rifiuti hanno cominciato a rappresentare un problema “é stata una fila continua di delegazioni che venivano da fuori in modo particolare dal Giappone“.”Noi siamo stati fortunati – raccontava Cerroni al Gip – perché monnezzari, abbiamo fatto fatica anche a trovare una moglie. Negli anni cinquanta-sessanta il monnezzaro ma chi se lo prendeva? A Roma quando a uno gli chiedevi: ‘Ma tu nella vita che cosa vuoi fare? Lui ti rispondeva io vorrei andare alla banca, alla Fao, perche’ davano 480 dollari al mese. Poi e’ cominciata l’ecologia e l’ambiente. Adesso cominciano a dire lavora all’ambiente perché l’ambiente è tutto, allora era solo monnezza“.