“Tra i diversi personaggi con i quali Landi (Bruno Landi, uomo di fiducia di Manlio Cerroni, ndr) ha intessuto e mantenuto stretti rapporti va segnalato il già noto Luca Fegatelli, soggetto ormai di rilievo all’interno del panorama dirigenziale della Regione Lazio. Era lui stesso a sostenere tale collocazione di vertice nell’affermare che in relazione al suo incarico egli sottoscriveva circa il 60% dei documenti prodotti dalla Regione“. E’ quanto si legge in un’informativa del Nucleo operativo ecologico (Noe) dei carabinieri al pm di Roma Alberto Galanti dell’ottobre 2012. Fegatelli é attualmente agli arresti domiciliari, come lo stesso Landi, con le accuse di associazione a delinquere finalizzata al traffico di rifiuti e falso. Il dirigente sarebbe stato un pilastro del ‘sistema Cerroni’ alla Regione.
“Certamente l’importanza di tale posizione e la conseguente capacità di controllo sull’operato interno degli uffici non sfuggiva a Bruno Landi che manteneva con l’alto dirigente un rapporto di estrema cordialità e confidenza – si legge nell’informativa allegata all’ordinanza d’arresto -. Difatti nel corso delle indagini veniva rilevato, sia attraverso la registrazione di conversazioni sia mediante apposito servizio di osservazione, lo svolgersi di incontri conviviali tra i due“. In una telefonata intercettata del 6 luglio 2012 Landi si rivolge a Fegatelli chiamandolo “Illustre superdirettore!“, quindi dice: “Il superdirettore sta poi nelle memorie della mia augusta consorte, che ogni volta che gli arriva una lettera della Regione (ride)…Fegatelli, le combini belle, me le combini belle mi hai messo in una bella situazione, si si…“. E Fegatelli replica: “Ma… ma… firmo il sessanta per cento delle carte che devo fà…d’altra parte“. Viene quindi fissato un appuntamento tra i due “al solito posto“, dice Landi, che si svolgerà in effetti, scrive il Noe, il 16 luglio in un ristorante in zona Cecchignola.