L’intenzione annunciata dall’assessore alla sanità della Regione Lazio di far pagare le cure a chi non si vaccina è da respingere come incostituzionale e stupida. L’assessore cerca di farsi pubblicità a buon mercato. Non è accettabile che chi governa faccia battute da bar. Vale per i fascioleghisti come per i piddini.
Con la logica di D’Amato dovremmo negare cure ad automobilisti che superano limiti di velocità e a pedoni che non attraversano sulle strisce pedonali, ad alcolisti, fumatori, tossicodipendenti, obesi, detenuti, chissà quanto sarebbe lunga la lista di quelli a cui si può dire che “se la sono cercata”, ecc.
Il diritto alla cura è universale, come insegnano la Costituzione e Gino Strada. Tutti hanno il diritto a essere curati.
Queste trovate servono solo ad alimentare il vittimismo e le paranoie di quella parte di popolazione che ha paura del vaccino o che si è lasciata trascinare dalle fake news. C’è bisogno di informazione seria non di politica spettacolo.
L’assessore D’Amato pensi piuttosto alla sanità privata che nel Lazio ha fatto affari d’oro, durante e grazie alla pandemia, a spese dei cittadini in assenza di regole da parte della Regione e del governo, e soprattutto si occupi dell’enorme precariato nella sanità pubblica.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Maurizio Fabbri, segretario regionale Lazio
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
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