Pochi giorni fa il neo Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, il Senatore Gianmarco Centinaio, aveva dichiarato che restavano perplessità sulla “riforma” del corpo forestale dello stato voluta e messa in atto dal governo Renzi. Poi anche il Ministro della pubblica amministrazione, onorevole Giulia Bongiorno, in una intervista ha parlato della “riforma” come fallimento, così come il Ministro per i rapporti con il Parlamento, onorevole Riccardo Fraccaro, per il quale la riforma è stato un errore. Queste riflessioni provenienti da tre esponenti di rilievo del Governo fanno ben sperare la grande comunità forestale. Si è riaperto uno spiraglio con la presa di posizione seguente anche di importanti parlamentari, Paolo Arrigoni, Maurizio Cattoi, Patrizia Terzoni. E’ quanto afferma l’ex sindacalista del corpo forestale e presidente della Associazione pontina Idee e Valori, Flavio Di Lascio. Dal 2015, anno di approvazione della legge Madia, e durante tutto l’iter parlamentare, abbiamo cercato in tutti i modi di far capire all’allora governo che lo smembramento del corpo forestale dello stato, non solo, non avrebbe apportato risparmi al bilancio dello Stato, ma avrebbe anche in qualche modo complicato lo svolgimento delle innumerevoli prerogative. Ricordiamo che anche il Capo della Polizia, Prefetto Gabrielli, all’epoca aveva parlato di una scelta non felice. Le funzioni altamente specialistiche del corpo sono state smembrate, insieme al personale, in diverse amministrazioni, ossia, polizia di stato, arma dei carabinieri, guardia di finanza, vigili del fuoco, ministero dell’agricoltura, senza contare tanti colleghi che hanno scelto la mobilità verso altre amministrazioni statali. Oggi dopo numerosi ricorsi ai Tar di tutta Italia ed in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale sull’intero provvedimento, possiamo dire che forse ciò che gli oppositori cercavano di far capire alla politica avevano delle basi solide. E rivedere tornare alla ribalta mediatica la questione corpo forestale dello stato ci soddisfa. I forestali continueranno a svolgere con impegno, professionalità e passione nei vari comparti di destinazione il loro lavoro, in attesa di novità. Dobbiamo dare atto della coerenza di Lega e Movimento5Stelle che nel corso della discussione parlamentare sul corpo forestale cercarono in tutti i modi di portare l’esecutivo ad un ripensamento. Proprio con il Senatore Paolo Arrigoni ed il Gruppo Lega di Palazzo Madama, da testimone diretto, avevamo approntato fiumi di proposte, prodotto carte e fatti rilievi, prosegue Di Lascio. Addirittura Matteo Salvini fu l’unico a portare il caso al Parlamento Europeo con una interrogazione.