“Alcuni dei nostri pensano davvero di
entrare nelle liste del Pd, trovare uno strapuntino all’ombra di
Renzi. Sciocchini, verrebbe da dire. Io e altri non ci stiamo. Sarebbe
disonorevole”. Così in un’intervista a Repubblica Roberto Formigoni,
che si dice “totalmente d’accordo” con il leader Angelino Alfano.
“Io non mi sogno minimamente di tornare con un Berlusconi che si è
autoeliminato dalla scena, in un centrodestra ormai a trazione
leghista sotto la leadership di Salvini. Ma non possiamo neanche
sposare il Pd di Renzi”, premette Formigoni.
“Allora – prosegue Formigoni – chiediamo non a caso che la legge
elettorale venga modificata con l’introduzione del premio alla
coalizione anziché al partito. Questo ci consentirebbe di costruire la
nostra casa dei moderati. No, io come altri colleghi non vogliamo
finire in questa destra ma nemmeno a sinistra, sia chiaro”.
Intanto – annuncia quindi Formigoni – sulla riforma del
Senato siamo usciti allo scoperto in tre. Ma con me ci sono 10, 12
anche più colleghi di Area popolare e abbiamo già chiesto ad Alfano di
vederci la settimana prossima e chiarirci”.
Sul Senato non elettivo, tassello della riforma su cui Renzi non
sembra disposto a cedere, “io e gli altri amici del mio partito gli
diciamo: attento, caro Matteo – dice Formigoni – siamo stati leali
sostenitori del tuo governo, abbiamo votato tutti i provvedimenti,
finora. Ma pensa a portare a casa la polpa del superamento del
bicameralismo e accetta la mediazione sulla elettività del Senato,
magari col listino da noi proposto. Che ti frega di un dettaglio?”.