domenica 24 Novembre 2024,

Provincia di Latina

Ξ Commenta la notizia

Riforme: governatori Regioni perplessi su “Delrio”. Maroni e Vendola, “si sta tornando al peggiore centralismo”

scritto da Redazione
Riforme: governatori Regioni perplessi su  “Delrio”. Maroni e Vendola, “si sta tornando al peggiore centralismo”

I presidenti delle Regioni concordano con l’idea del Governo di abolire le Province ma tanti aspetti del disegno di legge predisposto dal ministro per gli Affari Regionali Graziano Delrio, che domani è all’ordine del giorno della Conferenza Unificata, non li convincono affatto: dove andrà il personale delle Province e con quali risorse? Che fine farà il loro patrimonio? E se ci sono mutui e debiti, chi li pagherà? I governatori sono preoccupati e non sembra improbabile che domani arrivi il parere contrario delle Regioni al decreto Delrio. I più critici sono il presidente della Lombardia, Roberto Maroni e quello della Puglia, Nichi Vendola. “Non vorrei – ha chiarito Maroni – che alle Regioni passassero i debiti e ai sindaci delle città  metropolitane, che guarda caso sono tutti di centro sinistra, andassero i patrimoni. Va lasciata alle Regioni la competenza per la definizione delle città metropolitane; inoltre le Regioni devono poter organizzare il livello intermedio tra Comuni e Regioni: un livello intermedio serve e voglio poter decidere che estensione deve avere”. Per Vendola, “siamo dinnanzi ad un quadro caotico, questa è la verità”. “Il quadro caotico – spiega Vendola – è frutto di una mancata analisi di dove siano le patologie, le anomalie, le carenze. Il rischio è che alla fine si produca una disarticolazione pesante della democrazia e del territorio. Penso che le Regioni vogliano offrire un contributo affinché il cambiamento non sia il precipizio nel caos”. Del resto lo stesso presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, osserva: “Il parere delle Regioni sul ddl del ministro per gli Affari Regionali Graziano Delrio, atteso per domani in Conferenza Unificata, “sarà  motivato dall’accoglimento pieno dei punti che poniamo, diversamente troveremmo irrisolti problemi posti”. Le critiche di alcuni presidenti delle Regioni vanno comunque oltre: accusano l’Esecutivo di voler tornare al vecchio centralismo e di cercare di sottrarre risorse e poteri alle Regioni. “Siamo sicuramente nell’epoca del federalismo capovolto  afferma Vendola -: una classe dirigente che ha cantato il Te Deum al federalismo per 20 anni, ora si congeda senza nessuna spiegazione, mettendo in campo una voglia matta di centralismo in cui le istituzioni democratiche periferiche vengono progressivamente private di poteri e di competenze. E’ un centralismo nel quale – conclude – si prova a sottrarre le risorse regionali per farne il salvadanaio della politica nazionale. “C’è un disegno del Governo per uno svuotamento del sistema democratico e un riaccentramento di competenze e di risorse che riporta ai nefasti del centralismo più forte”, è l’analisi anche di Maroni. Sul fronte della sanità i governatori hanno concordato di chiedere un tavolo politico ai ministri della Salute, degli Affari Regionali e dell’Economia per discutere di fondi (attendono rassicurazioni sui 2 miliardi promessi per evitare l’introduzione dei ticket dal 1 gennaio 2014) e del destino delle Regioni sottoposte ai Piani di rientro dal deficit sanitario.

Rispondi alla discussione

Facebook