“Oggi in commissione consiliare affari costituzionali ed istituzionali è iniziata la discussione sulla proposta di legge 317, del febbraio 2016, concernente “Disciplina e conferimento di funzioni e compiti amministrativi ai Comuni, a Roma Capitale e alla città metropolitana di Roma Capitale. Riordino delle forme associative tra gli Enti locali e superamento delle Comunità Montane”. Un atto che dimostra ancora una volta l’incapacità di Zingaretti di legiferare e di risolvere le criticità esistenti. Sul riordino delle Province siamo arrivati alla quarta edizione di una proposta di legge che dovrebbe, in attuazione della cosiddetta Legge Delrio, mettere ordine nell’assetto istituzionale della nostra Regione ma che, come al solito, è solo un minestrone insensato di articoli che si susseguono anche senza continuità. Il disegno proposto manca di un’anima. Non ha un filo conduttore. Non contiene un progetto organico e preciso delle funzioni da assegnare e dei modelli decentrati attraverso i quali svolgerle. Non chiarisce chi deve fare cosa e con quali risorse specifiche. Vogliono superare le province ma non propongono un modello organizzativo capace di svolgerne le funzioni. E, soprattutto, evidenzia la volontà accentratrice di Zingaretti in danno degli Enti locali e l’incapacità di cogliere un’occasione concreta per attuare il principio di sussidiarietà verso il basso per dare risposte alle esigenze dei cittadini, delle imprese, dello sviluppo. Gli effetti di quella che resta una dichiarazione di intenti, anche molto confusionaria, è che le comunità che rappresentiamo si vedranno private di punti di riferimento efficienti e di quella semplificazione e razionalizzazione che dovrebbero essere i cardini dell’azione di questa Regione. La nostra contrarietà a questo modo di legiferare lo abbiamo sostenuto con forza anche in precedenza. Abbiamo tentato con numerosi emendamenti, alla edizione precedente di questa proposta di legge, di colmare le lacune esistenti, e cercando di ricucire gli strappi che la stessa legge Delrio ha causato per i nostri territori. Ma niente di tutto questo è servito tanto che oggi del riordino delle funzioni, in applicazione dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza non vi è traccia. In questa proposta di legge esiste una pregiudiziale che riteniamo fondamentale. Manca il coraggio di decidere e di mantenere i servizi vicini ai cittadini ricollocando le funzioni agli Enti locali, decentrando funzioni fondamentali alle aree metropolitane, alle Unioni dei Comuni ed ai Comuni garantendo le somme necessarie alla prosecuzione del loro svolgimento. Per Roma Capitale, che non è un comune di mille abitanti, ma che è la Capitale d’Italia, hanno proposto un decentramento a dir poco timido e privo di chiarezza. Il prossimo sindaco di Roma, a nostro parere, deve avere ampi poteri decisionali, procedurali e amministrativi. Deve avere poteri non ordinari ma straordinari rispetto ad altri comuni per quanto concerne settori chiave quali urbanistica, edilizia pubblica, trasporti, viabilità, turismo, ambiente e commercio, beni ed attività culturali per dare risposte rapide e svincolate dai ritardi burocratici e autorizzativi imposti oggi dalla Regione Lazio. Questa proposta di legge deve rendere Roma al pari delle altre grandi Capitali europee. Ci auguriamo che Zingaretti dimostri la volontà e la capacità di tagliare una volta per tutte le lungaggini burocratiche che paralizzano questa regione e in questo contesto proporremo una serie di emendamenti mirati a rendere quello che oggi è un testo insensato, anacronistico e non rispondente alle esigenze dei cittadini, uno strumento capace di agevolare la vita delle nostre comunità”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone.