“Vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà ai ragazzi della locanda dei Girasoli, esemplare sperimentazione iniziata più di venti anni fa nel popolare quartiere romano del Quadraro, che sembra irrimediabilmente condannata alla fine”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Maritato che spiega: “In quella pizzeria, gestita da persone affette da sindrome di Down, arrivavano cittadini da tutte le parti della capitale, attratti da quel clima familiare, dalla affabilità dei ragazzi, dalla qualità dei prodotti e del servizio, dall’amore con cui quei camerieri e cuochi molto speciali avevano arredato e gestivano il loro locale. Negli anni le difficoltà non sono mancate – aggiunge il presidente – ma furono sempre superate. I costi elevati di gestione e la posizione decentrata non hanno mai scoraggiato i “Girasoli”, che sono andati avanti anche nelle condizioni più difficili. Ma con la pandemia e le rigide condizioni imposte con confinamenti proclamati o striscianti, che hanno svuotato il locale, non è stato possibile andare avanti. E una riflessione viene spontanea: nella città di Roma e nella Regione Lazio, governate dal centrosinistra, in cui gruppi di occupanti abusivi di locali comunali chiedono, non si sa a quale titolo, la regolarizzazione, non era possibile trovare un’altra possibilità per questi giovani diventati campioni della ristorazione? Una posizione meno decentrata, un aiuto concreto a una esperienza pilota di inclusione e solidarietà che può fare scuola? Nella totale indifferenza, tranne qualche post di circostanza sui social, appare chiaro che a Roma Capitale dei disabili interessa ben poco, specie quando questi sono produttivi”, chiosa il presidente.
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